Rose Busingye è un’infermiera ugandese nata nel 1968 a Kampala specializzata in malattie infettive. Vive e lavora nella sua amata città d’origine in una delle baraccopoli più difficili di Kampala, a Kireka combattendo quotidianamente al fianco di pazienti affetti da HIV, AIDS e altre malattie infettive. Nel 1992, spinta da un profondo amore per il prossimo e per la sua professione, Rose Busingye fonda quello che diventerà il cuore pulsante di una terra misera e complicata come Kampala, il Meeting Point Kampala Association, un ente dedicato alla cura dei malati e soprattutto dei loro orfani e all’assistenza ai giovani.
Meeting Point, lo dice la parola stessa, è un punto di aggregazione, una comunità di amicizia e sostegno reciproco fuori dal comune che si propone di sollevare la tristezza della malattia, donare amore a tal punto da rendere lieve ogni sofferenza laddove il male appare incurabile, mortifero, definitivo.
Sulla fiamma viva di questo progetto, l’infermiera ugandese ha compreso l’importanza dell’assistenzialismo e della semplice e genuina “compagnia”, spesso molto più benefica di medicine ed ospedali. Ad aiutarla in questo percorso di rivelazione, sono state proprio le donne ugandesi ammalate di AIDS che, di fronte alla volontà di Rose di costruire un ospedale hanno così reagito:
«A noi l’ospedale non interessa. Vogliamo un posto dove i nostri figli possano essere trattati e seguiti come tu hai fatto con noi. Vogliamo una scuola».
E’ in questo preciso momento che Rose decide di mettere la prima pietra per un nuovo ed importante progetto, la costruzione di una scuola a Kampala, la Luigi Giussani Pre-Primary and Primary School. Da quella prima pietra di strada ne è stata fatta tanta, basti pensare che ad oggi la scuola registra il 95% di presenze da parte dei giovani delle baraccopoli per una stima numerica che si attesta attorno ai 500 ragazzi. Senza dimenticare la scuola superiore, nata sei anni fa e oggi motivo di lustro per la capitale ugandese.
Se è vero che di strada ne è stata percorsa molto, lo è altrettanto la necessità di non fermarsi e a confermarlo è Andrea Nembrini, education advisor e responsabile della scuola primaria di Kampala che sottolinea come a rendere differente da tutte le altre iniziative, il progetto della Luigi Giussani è proprio il fatto che sia stato voluto, pensato e lanciato proprio dalla comunità locale: “Non sono stati i bianchi a fare una cosa per i neri; sono i neri che hanno deciso cosa fare e vivono un protagonismo che non c’è da altre parti. I bianchi danno solo una mano per un’impresa che è dei neri e che è sentita come propria”.
Chiaramente trattandosi di un progetto “locale”, l’esigenza di finanziamenti e contributi esterni è continua e necessaria, soprattutto ora che, grazie all’intervento di ONG AVSI è nato il programma “Uganda come a casa”, un progetto che ha l’obiettivo di formare giovani, rifugiati e figli di migranti attraverso percorsi educativi specifici.
Tra chi ha deciso di contribuire alla causa africana, c’è la Consulcesi Onlus, da sempre al fianco di Rose Businye. Il Presidente della Onlus, Massimo Tortorella, si è così espresso in proposito:
«Sosteniamo da sempre e con grande convinzione le iniziative tese a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni più svantaggiate. In questo senso, sanità e istruzione rappresentano due aree di intervento primarie, alle quali abbiamo dedicato il massimo dei nostri sforzi in questi anni».
Per seguire l’esempio di Consulcesi, azienda leader nel settore legale sanitario, è possibile effettuare una donazione libera utilizzando i seguenti dati:
“Uganda come a casa”
IBAN: IT04D0521601614000000005000
CREDITO VALTELLINESE
Sede Milano Stelline, corso Magenta 59
c/c intestato AVSI FONDAZIONE
Kampala, una capitale a rischio
Kampala è la capitale dell’Uganda ed ha una popolazione di circa un milione e mezzo di abitanti. Il nome deriva dalla composizione di due termini: collina ed impala, la zona infatti è rappresentata da ampie colline popolate da diverse specie di antilopi, tra cui appunto gli impala. Il nome “Hills of the Impala” fu dato dagli inglesi e fu successivamente tradotto in lingua Luganda, Kasozi ka Empala che nella pronuncia diventa Kaampala.
L’economia della città è nutrita dalle manifatture di mobili e parti meccaniche e dall’esportazione di caffè, cotone, tè e zucchero. A Kampala si trova inoltre la sede della East African Development Bank.
Purtroppo, Kampala risulta essere la città con il più alto tasso di infezione HIV in Uganda, il 9,2% degli adulti ed il 47% delle prostitute sono colpiti dalla malattia ed è per questo motivo che viene definita una città ad alto rischio.
Se pensiamo a questo appare ancora più determinante il lavoro svolto da persone come Rose Busingye e sempre più necessario l’apporto di investitori come Massimo Tortorella al fine di regalare una speranza di vita a tutte quelle persone altrimenti “spente”, messe in un angolo, destinate a scomparire prima del tempo.