Ex Specializzandi: oltre 95 milioni consegnati nel 2017

La road map dell’Italia dei rimborsi: Lazio, Lombardia e Campania le regioni più ricche

 Pioggia di rimborsi in favore degli ex specializzandi ’78-’91 ma per chi non si è tutelato tempestivamente è scattata la prescrizione. Tutta da giocare, invece, la partita di chi si è specializzato tra il ’93 e il 2006

CONSULCESI LANCIA L’ULTIMA AZIONE LEGALE DEL 2017: LA SCADENZA È IL 15 DICEMBRE

Oltre 95 milioni di euro nell’arco di 12 mesi. È la cifra consegnata da Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in sanità, ai medici coinvolti nell’annosa vicenda degli ex specializzandi cui lo Stato, in violazione delle direttive Ue in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE), aveva negato il corretto trattamento economico durante il corso post laurea in Medicina. Un 2017 all’insegna del riconoscimento dei diritti violati, che ha visto Consulcesi protagonista di un’autentica road map di rimborsi che ha fatto tappa in tutta Italia, con tre Regioni in particolare che hanno fatto la parte del leone: oltre il 26% dei medici che si sono visti riconoscere quanto ingiustamente negato sono del Lazio, il 21% della Lombardia e l’8% della Campania.
Solo a Roma, infatti, durante un recente evento, Consulcesi ha consegnato ai suoi assistiti più di 62 milioni di euro.

Se per gli ex specializzandi ’78-’91 che non hanno prodotto un atto interruttivo o intrapreso l’azione legale il discorso si è chiuso lo scorso 21 ottobre (perché esattamente 10 anni prima scadeva il termine entro cui l’Italia doveva adeguarsi alle direttive Ue in materia), i giochi sono ancora aperti per i camici bianchi che si sono specializzati tra il ’93 e il 2006. Questi ultimi possono, infatti, agire per rivendicare la maggiore remunerazione che attualmente spetta ai medici specializzandi, oltre a tutti i benefici previdenziali e di carriera. Cosa accade invece per gli specializzandi ’78-’91 che hanno già adito le vie legali, ma che non si sono visti ancora riconoscere quanto dovuto dai Tribunali, o che addirittura hanno subìto uno stop in primo grado?
È importante perseverare perché la giurisprudenza è ormai consolidata in favore dei ricorrenti: lo dimostra l’escalation di sentenze sempre più ravvicinate (tre solo negli ultimi mesi) che hanno disposto risarcimenti milionari in favore dei camici bianchi. L’ultima in ordine di tempo è la sentenza n.6009 del 28 settembre della Corte d’Appello di Roma che è arrivata immediatamente dopo un’altra pronuncia della Corte d’Appello di Messina (n.907 del 21 settembre) e della Corte di Appello di Roma (4898/17 del 19 luglio). In totale oltre 20 milioni di euro pagati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in favore dei medici specialisti con lo Stato esposto complessivamente al rischio di un esborso superiore ai 5 miliardi di euro. Per questo, parallelamente al Ddl 2400 che propone un accordo transattivo, si profila un emendamento alla Legge di Stabilità per chiudere una vertenza che continua a rappresentare una delle principali voci di spesa di Palazzo Chigi.

«In attesa di una soluzione politica del caso, che consenta al legislatore di  riappropriarsi del suo ruolo, da ormai troppo tempo affidato ai Tribunali – sottolineano i legali di Consulcesi –, è opportuno che i medici specialisti tutelino il loro diritto attraverso la prossima azione collettiva, fissata per il 15 dicembre 2017».
Consulcesi è a disposizione di tutti i medici interessati oltre mille consulenti che rispondono al numero verde 800.122.777 e direttamente sul sito internet www.consulcesi.it.