Sanità, Consulcesi: “Copertura assicurativa a rischio per chi non è in regola con la formazione”

Possibile il diritto di rivalsa per alcune tipologie di polizze. Secondo gli ultimi dati un medico su due non si aggiorna 

Copertura assicurativa a rischio per il professionista nel caso in cui questi non abbia assolto i suoi obblighi di formazione. Il diritto di rivalsa, per alcune tipologie di polizza, può essere esercitato nei confronti dell’assicurato nel caso in cui l’esercente la professione sanitario non sia in regola con gli obblighi di formazione e aggiornamento. A spiegarlo è il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella. 

La confederazione commenta così un servizio pubblicato da Panorama dal titolo “I medici ignoranti danneggiano anche te”, prendendo le distanze dai contenuti dell’articolo. “Va a soffiare su quel clima di odio che si respira tra le corsie degli Ospedali di tutta Italia (e non solo) – spiega Tortorella – come confermato dall’escalation di denunce e di aggressioni al centro anche degli ultimi casi di cronaca”. Tortorella spiega che da tempo è stata sollevata “la bomba dei crediti Ecm, l’avevamo anticipato in una lettera chiusa al ministro della Salute Roberto Speranza e agli ordini professionali. Ora, mi auguro che arrivi un chiaro messaggio di rispettare l’obbligo formativo di tutti i presidenti degli ordini in vista della scadenza del triennio il 31 dicembre 2019”. I dati riportati “confermano quanto già emerso negli ultimi mesi: quasi un medico su due non si aggiorna e la percentuale scende attorno al 30% quando si prendono in considerazione tutti gli operatori sanitari, ovvero 1 milione e 200mila professionisti. E il 60% di chi si forma è donna, mentre il 40% sono uomini”. Dall’articolo emergono altri due elementi: un conflitto di interesse dell’ordine professionale, ossia tra chi controlla e chi è controllato e inoltre un tentativo di sanatoria a favore dei medici che non rispettano l’obbligo. Nell’articolo viene prima messa in evidenza la stortura del sistema, raccontato così: “A decidere le sanzioni per i colleghi inadempienti sono paradossalmente gli stessi medici che dovrebbero essere sanzionati”.