Un nuovo spazio dove poter collaborare, scambiare pareri e metodi di intervento, discutere su diagnosi e prevenzione. Si chiama “Elenco Professionisti Sanitari” ed è il nuovo servizio disponibile ora per i medici e i
professionisti sanitari di Consulcesi Club.
Il network digitale si presenta “come risposta all’attuale panorama sanitario sempre più orientato verso un approccio One Health”, spiega il Direttore generale di Consulcesi Simona Gori. Il servizio offerto da Consulcesi Club vuole aiutare il professionista a migliorare la propria visibilità all’interno della comunità degli operatori sanitari, facilitare i contatti tra operatori ed espandere la propria rete professionale.
A poche settimane dal lancio – si legge in una nota – sono già centinaia i professionisti sanitari ad aver aderito al servizio. Tra i professionisti della prima ora spiccano gli operatori, in particolare infermieri e fisioterapisti e tra i medici, i più ‘social’ sono di medicina generale e di psichiatria. “Il networking
rappresenta una risorsa cruciale per i professionisti della salute, offre opportunità di crescita personale e professionale, lo sviluppo di competenze e l’accesso a risorse che arricchiscono la pratica clinica – aggiunge
Gori – In un contesto post-pandemico, la consapevolezza dell’importanza della collaborazione tra professionisti sanitari a diversi livelli è emersa con forza. La creazione di reti di contatti affidabili non solo favorisce lo scambio di idee e approcci, ma contribuisce anche alla costruzione di una reputazione solida nel
settore”.
Il social si presenta così come un ambiente interattivo e specializzato dove è possibile creare la propria scheda professionale, condividere le proprie competenze, esperienze formative e lavorative, oltre che
mettere in evidenza attestati e pubblicazioni rilevanti. Gli utenti possono accedere a una piattaforma ricca di funzionalità, tra cui la possibilità di ricevere suggerimenti personalizzati su altri professionisti con profili
simili, basati sulla loro professione e specializzazione. Attraverso il nuovo network, medici e operatori sanitari possono ampliare la propria rete professionale in modo significativo, connettendosi con colleghi
che condividono interessi e competenze simili. “L’obiettivo – conclude Gori – è fornire una piattaforma che non solo semplifichi la gestione delle informazioni professionali, ma che promuova anche la crescita e lo sviluppo continuo nella comunità medica e sanitaria”.
Smog: Milano, Roma, Torino e Napoli tra le 10 città in lotta contro l’inquinamento
Da Milano a Catania, passando per Firenze e Roma, la fotografia che emerge a meno di un anno dal lancio dell’azione collettiva Aria Pulita, portata avanti dal team legale di Consulcesi, delinea una forte crescita dell’interesse dei cittadini verso l’ambiente. Infatti, da Nord a Sud del Paese, sempre più cittadini
preoccupati per l’inquinamento atmosferico si stanno unendo all’azione collettiva nata per tutelare il diritto alla Salute di tutti e spingere le Istituzioni ad adottare azioni concrete per proteggere l’ambiente. Consulcesi
ha stilato la top 10 delle città i cui abitanti hanno mostrato interesse per l’azione legale Aria Pulita: Milano (300.629 adesioni); Roma (181.947); Torino (67.685); Napoli (54.995) ; Firenze (35.148); Palermo (28.030); Padova (24.964); Genova (23.911); Venezia (22.661) e Catania (17.000).
Le 10 città con il più alto numero di interessati alla lotta contro lo smog – riferisce la nota – rientrano tra i 3.384 comuni e città italiane individuate dal team di Consulcesi tra quelli per i quali la Corte di Giustizia europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (Pm10) e biossido d’azoto (No2). In totale, secondo le stime, solo tra le prime 10 città per interessamento sono poco meno di 9 milioni i cittadini che sono stati costretti a respirare aria cattiva e potenzialmente dannosa per la
loro salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento alla Stato, aderendo all’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi.
“Nonostante i progressi fatti negli ultimi decenni nella riduzione dell’inquinamento atmosferico, è chiaro che siamo ancora molto lontani da livelli sicuri per la popolazione e che bisogna fare di più – dichiara Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi – Lo hanno confermato più volte anche gli organi istituzionali europei e lo ribadiscono, dati alla mano, sempre più esperti del settore Salute”. Per partecipare all’azione collettiva – conclude la nota – è sufficiente dimostrare, attraverso un certificato storico di
residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per informazioni su come aderire, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.
Consulcesi: “Da Asl 15mila euro a medico in pensione per ferie non godute”
Tira aria favorevole sul tema delle ferie non godute. Lo dimostra “l’ennesima vittoria del network legale Consulcesi, che restituisce a un medico in pensione 15mila euro per ferie non godute, attestando a un totale di 250mila euro gli indennizzi recuperati nell’ultimo anno”. A evidenziarlo è Francesco Del Rio, avvocato del network Consulcesi, nel corso del webinar ‘Ferie non godute: conosci i tuoi diritti?’, organizzato da Consulcesi Club. Durante l’incontro, Del Rio ha descritto la novità e le ricadute positive della recente sentenza della Corte di Giustizia europea sul tema delle ferie non godute (causa C 218/22 del 18/1/24).
Il caso oggetto della nuova vittoria di Consulcesi riguardava un dirigente medico a rapporto esclusivo presso un ospedale, con ruolo apicale. “Una volta in pensione – spiega Del Rio – al medico residuavano diversi giorni di ferie non goduti e la struttura, messa in mora dal legale incaricato da Consulcesi, ha negato ogni accesso all’indennizzo richiesto in quanto non dovuto in forza della normativa che vieta la monetizzazione delle ferie non godute, salvo poi aderire, dopo l’intervento legale, ad una soluzione transattiva”.
Per gli iscritti al Club di Consulcesi è disponibile la nuova guida dedicata a medici e professionisti sanitari
‘Ferie non godute: guida alla giustizia favorevole’. Nel testo, i legali forniscono una prospettiva chiara e aggiornata in materia di diritto all’indennità delle ferie non godute, con particolare attenzione al settore medico. Attraverso una serie di pronunce rilevanti, i professionisti della salute, ma non solo, vengono
guidati attraverso il processo di gestione e difesa legale nelle dispute concernenti il mancato riconoscimento del controvalore economico delle ferie non fruite. Il team di esperti, messo a disposizione da Consulcesi per tutti i professionisti sanitari, esplora il quadro normativo e giurisprudenziale di
riferimento, fornendo utili indicazioni e validi strumenti da utilizzare sia in sede di richiesta bonaria di pagamento delle ferie, sia nell’eventuale contenzioso che ne dovesse seguire, così da comprendere al meglio la propria situazione e tutelare al meglio i propri interessi economici.
Da anni – ricorda la nota – il Gruppo Consulcesi porta avanti una serie di battaglie legali per far valere i diritti di coloro che, per anni, hanno sacrificato le loro ferie per senso di responsabilità verso il proprio lavoro.
Consulcesi è in particolar modo al fianco di medici e professionisti sanitari che, davanti all’atteggiamento di chiusura delle loro ex aziende, sono riusciti ad ottenere in tempi brevi transazioni soddisfacenti e, nei casi dove non è stato possibile l’accordo, sentenze ampiamente favorevoli, con conseguente riconoscimento di ottimi riscontri economici. Grazie ai successi ottenuti nelle procedure conciliative e nelle cause patrocinate dai legali del network di Consulcesi (tra le tante, si segnala Tribunale di Roma, Chieti, Macerata), i clienti
hanno già ricevuto indennizzi che vanno dai 20mila agli oltre 55mila euro per ciascuna posizione, con l’ulteriore rimborso delle spese di lite sostenute per la difesa, e fino ad ora sono stati recuperati oltre 250mila euro.
“La categoria sanitaria è una delle più colpite in tema di mancato pagamento delle ferie maturate e non godute dopo la fine del rapporto di lavoro – commenta Simona Gori, responsabile Consulcesi Club – Proprio per questo l’offerta Consulcesi Club 2024, una rinnovata soluzione digitale personalizzata, contiene un servizio appositamente pensato per questa necessità”.
Per tutti i clienti di Consulcesi Club che hanno stipulato un contratto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale, attualmente cessato per dimissioni, pensionamento o altro, con un residuo di ferie non godute nel corso del rapporto, viene offerta gratuitamente una dettagliata consulenza legale, con valutazione dei presupposti per la presentazione della domanda di monetizzazione e relativa quantificazione economica del
credito potenzialmente reclamabile. Inoltre, per i clienti Club è disponibile un tool di facile utilizzo che calcola l’indennizzo dovuto per i giorni di ferie non goduti. In Consulcesi Club, oltre ai servizi legali su un ampio raggio di problematiche professionali, sono disponibili oltre 300 Corsi Ecm studiati per ogni medico e professionista sanitario. Inoltre, accesso libero alla prestigiosa banca di articoli scientifici Pubmed.
Qualità dell’aria, 300 mila lombardi sono pronti a chiedere un risarcimento
Oltre trecentomila cittadini lombardi sono pronti a chiedere un risarcimento per i danni fisici e morali derivanti dagli alti livelli di smog in Pianura Padana. Il legale che sosterrà i cittadini ha già depositato gli atti in tribunale e la causa ha tutte le carte in regole per andare avanti. L’Unione Europea, nell’accordo recentemente trovato sulla nuova Direttiva sulla qualità dell’aria, ha ad esempio previsto proprio una possibilità di risarcimento per i cittadini che vivono in Stati inadempienti in termini di contrasto all’inquinamento atmosferico. Ma in questo caso, come ha spiegato l’avvocato Bruno Borin, per avviare l’azione legale bastano delle precedenti sentenze della corte di giustizia Europa. Nel 2020 e nel 2022, l’Italia è stata infatti già condannata per aver sforato ripetutamente, dal 2008 al 2017, i limiti giornalieri sia di
particolato fine che di biossido d’azoto.
I giudici hanno poi già accertato che l’agglomerato di Milano è uno dei più inquinati dell’area con la peggior qualità dell’aria d’Europa. E considerando i dati scientifici che evidenziano la correlazione tra inquinamento e morti premature, la causa punta a smuovere le istituzioni affinché facciano qualcosa di concreto per cambiare le cose. Per il legale, che ha previsto dei potenziali risarcimenti “miliardari”, ci sono buone speranze di vittoria. Le tabelle di invalidità di Milano, prevedono infatti un indennizzo di 99 euro al giorno che, considerando il periodo 2008-2017, porta il risarcimento totale a 36mila euro a persona. «Si parla di cifre potenziali e teoriche – ha però precisato Borin – ci sono le sentenze e un giudice in caso di vittoria potrebbe decidere di più, di meno, dipende ovviamente da caso a caso. Si deve verificare da quanto a
quanto una persona ha vissuto in città. Ma noi al di là del possibile risarcimento puntiamo a una sentenza simbolo, una sorta di presa di coscienza dove emerga che si stanno violando delle leggi e che si deve applicare il diritto ad avere un’aria salubre».
L’accordo recentemente raggiunto tra Consiglio e Parlamento europei vuole portare i parametri di qualità dell’aria negli Stati Membri al livello degli standard dettati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Esso tuttavia prevede che i Paesi possano richiedere deroghe in base alle condizioni geomorfologiche in cui versano determinate aree. In particolare, per le zone in cui la transizione risulti troppo difficile da rispettare in tempi stretti, si potrà richiedere un rinvio fino al 2040. Il Nord Italia, e nello specifico le regioni della
Pianura Padana, rientrano perfettamente entro i canoni dei territori che possono reclamare la proroga. Ma d’altronde, è stata proprio l’Italia a fare pressioni sull’UE affinché inserisse una simile possibilità. Perché, in
linea con l’approccio del governo Meloni sulle tematiche ambientali, il PIL e l’economia non vanno disturbati, anche a costo di sacrificare delle vite. L’accusa dei conservatori anche in questo contesto è stata di eccessivo “ideologismo ecologista”, come se le morti premature per inquinamento atmosferico non fossero una realtà. La Pianura Padana, indipendente da come la si pensi a livello politico, è l’area più inquinata d’Europa e, non a caso, è nella lista delle zone con il maggior numero di decessi per inquinamento. Al contrario, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, circa 238.000 decessi per inquinamento atmosferico potrebbero essere evitati ogni anno in tutta l’UE se si rispettassero effettivamente le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Più della metà dei benefici deriverebbe nello specifico dalla riduzione dei decessi per infarto, ictus, diabete di tipo 2 e cancro ai
polmoni.