Spreco soldi e tempo, maggioranza si risolvono con nulla di fatto
“È da poco iniziata la fase due e già osservo le avvisaglie di un fenomeno che avevamo previsto durante il periodo di lockdown, la trasformazione dei medici da eroi a capri espiatori”. Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà legale di tutela dei medici, in merito alle notizie di denunce e azioni legali contro le strutture ospedaliere e i sanitari per presunti danni ai cittadini e per accertare responsabilità mediche per i morti da coronavirus.
“Azioni inopportune – aggiunge Tortorella – innanzitutto perché hanno poco fondamento nella realtà, con l’unico scopo di far sprecare tempo ai cittadini e ai consumatori. La maggior parte delle cause intentate contro i professionisti sanitari si risolvono con un nulla di fatto. Pochi giorni fa, il procuratore aggiunto di Roma Nunzia D’Elia, ha dichiarato di registrare più di una denuncia al giorno per responsabilità medica ma di avere un tasso di archiviazione del ben 80%. E non solo sono inutili, queste azioni legali procurano danni: illudono i cittadini e intasano i tribunali, cosa che non possiamo permetterci in questo momento”. “Sono iniziative – conclude Tortorella – meschine dal punto di vista ideologico perché in questo momento i professionisti sanitari sono sotto pressione e quindi invece che farli diventare da eroi a capro espiatorio, pensiamo a difenderli perché quando finirà questa situazione si troveranno stremati, a forte rischio di esaurimento e burnout e con risorse economiche azzerate, e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi”.
Calciatori, attori, personaggi dello spettacolo ed influencers testimonial “anti fake news”. In tanti hanno usato i loro profili per promuovere l’e-book, promosso da Consulcesi, dal titolo “Covid 19- il virus della Paura” il cui ricavato andrà a sostegno delle iniziative della Protezione Civile. Tra quelli che hanno raccontato l’iniziativa il campione del mondo Luca Toni, il bianconero Douglas Costa ed il portiere Mattia Perin. E ancora la PR celebrities Raffaella Zardo, l’imprenditore digital Gianluigi Ballarani, il modello Edoardo Santonocito, l’artista Stefano Monda (sui social noto come Steart_Steart e popolare come artist creator sullo stile Simpson), le Dj Nausicaa e Jay & Jas, Viviana Edera (la fotografa dei rapper) ed il loro social media manager Alessandro Riggio hanno utilizzato i loro profili social per promuovere “il vaccino contro le fake news” Covid-19 il virus della paura: il primo e-book in italiano e inglese espressamente dedicato al contrasto dell’infodemia e delle bufale, una mappa utile per orientarsi nel caos di informazioni e uno strumento prezioso in vista della fase 2.
Sui social il @progettocovid19 il virus della paura è diventato subito virale: le pagine social dedicate stanno raggiungendo migliaia di followers in pochi giorni e personaggi famosi hanno aderito con entusiasmo. “C’è una grande fame di notizie sul coronavirus – dichiara Massimo Tortorella, presidente Consulcesi e promotore dell’iniziativa – ma spesso ci imbattiamo in bufale e fake news che generano confusione e ansia nelle persone. Per questo abbiamo pensato che fosse nostro dovere dare una mano con quello che sappiamo fare meglio: formazione e informazione sanitaria. Da qui nasce il progetto sul coronavirus che vede oltre all’ebook anche una collana di formazione a distanza per medici e un docufilm in uscita”. Dal “paziente zero” alla “Cassandra” di Whuan, l’ebook raccoglie autorevoli interventi e fonti scientifiche fugando ogni dubbio sulle ipotesi fantasiose sulla creazione del virus in laboratorio in Cina e su altre fake news in circolazione. In copertina, l’opera “Infermiera con l’orecchino di perla” dell’artista italiana Lady Be, rielaborazione del celeberrimo quadro del pittore seicentesco Johannes Veermer “La ragazza col turbante”, meglio nota come “La ragazza con l’orecchino di perla”, che veste i panni di un’infermiera che indossa una mascherina. L’ebook è disponibile al costo di 4,99 euro, a breve anche in lingua inglese. Per info sul progetto e per acquistare il libro: www.covid-19virusdellapaura.com/ebook/.
Il Presidente Massimo Tortorella: «Siamo nati per stare al fianco degli operatori sanitari e nella nostra storia la missione è stata difenderli con le battaglie legali. Ora li sosteniamo con mascherine, tute, ventilatori, respiratori ma pensiamo anche ai loro pazienti e non lasciarli solo dando la possibilità di restare in contatto con i loro tablet grazie alla tecnologia»
Roma, 6 aprile 2020 – 230 Tablet, 67 mila mascherine FF2 e FF3, 10 mila tute, 55 ventilatori oltre a piattaforme di formazione e comunicazione per medici e operatori sanitari, utilizzabili anche dai pazienti per tenersi in contatto con i loro cari, con un investimento totale di un milione di euro. È questa la prova tangibile dell’impegno di Consulcesi messo in campo per aiutare gli operatori sanitari a contrastare l’emergenza globale da Coronavirus. Una presa di responsabilità che nasce dall’idea di restituire a chi ha gli ha dato fiducia e permesso, negli anni, di diventare il principale network legale e di formazione per medici e operatori sanitari con oltre 120 mila camici bianchi.
«Consulcesi è nata per stare al fianco degli operatori sanitari ed oggi più che mai è un nostro preciso dovere fare tutto quello nelle nostre possibilità per supportarli – afferma il Presidente Massimo Tortorella – In questo momento storico difficile medici e operatori sanitari stanno pagando il prezzo più alto. Il nostro contributo vuole essere un aiuto concreto laddove c’è più bisogno, sul luogo di lavoro dove mancano mascherine, tute e dispositivi di protezione per chi con sacrificio, impegno, professionalità e abnegazione ci farà uscire da questa situazione. In più doniamo alle strutture anche dei tablet in modo tale da poter consentire ai pazienti di comunicare con i loro familiari. Spesso si tratta di persone anziane, con poco familiarità con gli strumenti tecnologici che tutti noi utilizziamo in questo periodo per comunicare. A tal proposito lanceremo anche un corso di alfabetizzazione digitale».
La cospicua donazione di Consulcesi è stata suddivisa sulla base di un criterio di necessità: fornire i dispositivi che mancano maggiormente alle strutture ospedaliere e distribuire territorialmente strumenti sulla base di richieste on demand.
L’elenco della distribuzione dell’investimento Consulcesi:
Ospedale San Matteo Pavia: 10 mila mascherine, 7 ventilatori fissi
Ospedale Locarno: 5 mila mascherine, 2 mila tute, 8 ventilatori fissi
Ospedale Fiera Milano: 30 mila mascherine, 5 mila tute, 35 ventilatori fissi, 150 tablet
Comune Ticino e Ospedale: 70 tablet
Ordine Medici Bergamo: 5 mila mascherine
Federazione Italiana Medici Medicina Generale: 3 mila mascherine
Segretariato Italiano Giovani Medici: 3 mila mascherine
Sanità di Frontiera Onlus: 300 mascherine, 30 tute
Federfarma Roma: 3 mila mascherine
Ordine Medici di Roma: 5 mila mascherine
Federfarma Torino: 3 mila mascherine
FNOPI (Infermieri): 5 mila mascherine
Oltre a fornire dispositivi di sicurezza (dpi), Consulcesi in questa fase emergenziale sta anche portando avanti progetti formativi riservati ai professionisti sanitari ma anche al grande pubblico. È in stampa un libro, a cui seguirà un Docufilm, che attraverso gli autorevoli contributi dei maggiori esperti, fotografa l’attuale situazione e approfondisce gli aspetti scientifici e psicologici della diffusione del virus. Un progetto dunque formativo ed informativo. «La formazione rappresenta l’arma più potente nel lungo periodo tra gli operatori sanitari per aggiornare le proprie conoscenze, rispondendo all’obbligo Ecm, ma anche per creare dei protocolli sanitari a livello nazionale ed internazionale. In questa direzione – ricorda Tortorella – va il Docufilm formativo “Covid-19 – il virus della Paura” che, avvalendosi della forza comunicativa del cinema e delle più avanzate tecnologie, oltre che del supporto scientifico dei principali esperti mondiali e delle più importanti istituzioni sanitarie, analizzerà anche il fenomeno delle psicosi alimentato anche da teorie complottiste e fake news».
Areare gli ambienti 2-3 volte al giorno, non fumare al chiuso ed evitare accumuli di polvere tra i consigli degli esperti
Chiusi tra le mura domestiche pensiamo di essere al riparo da smog e sostanze nocive ambientali, invece le nostre case sono scatole chiuse che intrappolano inquinanti insieme al calore. Quando usiamo spray, detergenti, profumi, camminiamo su moquette sintetica, fumiamo, respiriamo aria troppo calda, ci sovraccarichiamo con sostanze che si depositano nell’organismo, provocando mal di testa, allergie e problemi respiratori. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) l’inquinamento domestico produce il 60% dell’inquinamento da polveri sottili ed è il più importante fattore di rischio per la salute nel mondo. Anche il CNR(Consiglio Nazionale Ricerche) stima che le sostanze pericolose con cui veniamo in contatto quotidianamente sono oltre 150 e sono tutte potenzialmente tossiche, veri killer silenziosi. L’inquinamento indoor è circa 5 volte maggiore di quello esterno.
È questo il tema principale del nuovo corso ECM per professionisti sanitari promosso daConsulcesi Club“Habitat. Medicina ambientale e patologie correlate” che viene riproposto in questo periodo di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, allo scopo di sensibilizzare la popolazione e fornire indicazioni utili a vivere meglio in casa.
«La salute deve essere priorità – ha dichiarato Cinzia De Vendictis, Medico Anestesista specializzato in sicurezza sul lavoro e Responsabile del corso ECM – Per questo è necessario attivare programmi di prevenzione che migliorino i livelli di conoscenza, comprensione e percezione da parte degli operatori sanitari alla popolazione dei rischi presenti negli ambienti confinati, tradizionalmente considerati “sicuri” come abitazioni, scuola, uffici, ambienti sportivi e ricreativi». Conclude la dottoressa De Vendictis.
Molto è affidato ai nostri gesti quotidiani, precauzioni e scelte oculate possono fare la differenza. Per questo, dal corso di Consulcesi Club sono state estrapolate 10 indicazioni da seguire per migliorare la salute in casa:
Aerare gli ambienti più volte al giorno. Aprile le finestre almeno 2-3 volte al giorno per 5 minuti. Ridurre la polvere domestica, spolverare con panno umido
Evitare detersivi troppo aggressivi i prodotti per la pulizia, preferire invece detersivi naturali ed ecocompatibili. Pulire in assenza dei bambini
Usare aspirapolveri e/o apparecchi di ripulitura dell’aria con filtri ad alta efficienza.
Tenere sotto controllo il livello di umidità in casa: mantenere l’umidità relativa sotto il 50% e la temperatura inferiore a 22°. Individuare indicatori di qualità dell’aria ed eseguire un loro monitoraggio periodico.
Evitare accumuli di libri e giornali.
Vietare la moquette; dove esiste usare anche trattamenti a vapore.
Non fumare al chiuso, anche in assenza dei bambini.
Ridurre l’emissione di sostanze tossiche da apparecchi di riscaldamento e impianti di condizionamento e ventilatori.
Isolare stampanti laser, fotocopiatrici dagli ambienti domestici in apposite stanze ventilate.
Scegliere complementi di arredo adeguati: scegliere mobili in legno massello, i mobili “etnici” possono essere trattati con sostanze chimiche che, oltre ad evitare formazione di funghi e proliferazione di batteri, si diffondono nell’ambiente domestico.
A seguito dell’emergenza sanitaria causata dal diffondersi del Coronavirus, anche la Maratona di Roma 2020, prevista per lo scorso 29 marzo, è stata rinviata. E all’annullamento dell’evento sono seguite la cancellazione di voli, dei pacchetti viaggio prenotati da tempo e delle molteplici attività programmate, a seguito delle restrizioni previste nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio. In questo modo, molte persone vivono nell’incertezza di perdere i soldi spesi per pre prenotazioni di treni, aerei, gite e per la partecipazione ad eventi di diverso genere con l’arrivo dei week – end di primavera. Il pool legale Consulcesi, allora, ha deciso di sostenere le tante persone che vivono questa particolare situazione.
Negli ultimi giorni, infatti, il team legale Consulcesi ha preso in carico le tante richieste arrivate da utenti indecisi sul da farsi e ha fornito alcuni consigli utili per la risoluzione di queste criticità. Intanto, il Governo ha stabilito alcune misure urgenti da applicare per tutti coloro che hanno proceduto, nei mesi scorsi, all’acquisto di biglietti e pacchetti viaggio, sia in forma privata che attraverso un’agenzia viaggi e che non potranno goderne a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Queste particolari misure a favore degli utenti sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (articolo 28 D. L. numero 9/2020) e riportate anche nell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. In particolare, avranno diritto al rimborso delle spese affrontate le seguenti categorie di soggetti: coloro che hanno subito lo stato di quarantena, siano residenti nelle zone rosse o in aree dove sono previste limitazioni rilevanti; privati o aziende che hanno pianificato viaggi e trasferte, che prevedono partenza o destinazioni verso le zone rosse o sottoposte a limitazioni; coloro che avevano prenotato viaggi e trasferte in seguito alla partecipazione a concorsi, eventi o manifestazioni, annullate a seguito del provvedimento restrittivo; coloro che, dopo l’acquisto di biglietti in Italia con destinazione estere, si accertano che non si può sbarcare nelle zone di destinazione, a causa della pandemia. In assenza di un provvedimento che rientri in una di queste situazioni, verranno applicate le regole ordinarie, previste in caso di annullamento di viaggi e pacchetti viaggio.
Qualora, invece, l’utente ravvisi la presenza delle adeguate condizioni, dovrà far pervenire una comunicazione all’agenzia viaggi o alla compagnia aerea per chiedere un rimborso per la spesa sostenuta, inserendo la copia del biglietto e la comprovata partecipazione all’evento che ha subito l’annullamento. L’inoltro della comunicazione deve essere realizzato entro 30 giorni: dal termine dei diversi divieti; dall’annullamento, sospensione o rinvio dell’evento pianificato; dalla data prevista per la partenza verso un paese in cui è stato imposto un divieto di ingresso. Entro i 15 giorni dall’arrivo della richiesta, il destinatario della domanda deve intervenire mediante un rimborso della somma erogata, oppure attraverso l’emissione voucher di pari importo, che dovrà essere utilizzato entro un anno da quando è stato diffuso. La stessa procedura dovrà essere messa in pratica dagli utenti che, a causa delle conseguenze della pandemia, deve rinunciare alla fruizione di un pacchetto turistico. In situazioni di questo genere, gli utenti potranno avvalersi del diritto di recesso, chiedendo la restituzione del prezzo già corrisposto. Di conseguenza, l’organizzatore potrà decidere per il rimborso, offrire un pacchetto sostitutivo di pari o maggiore valore o, in alternativa, rilasciare un voucher di stesso valore, ma da spendere nell’anno. Per restare informati, basterà scrivere a [email protected] o telefonare al numero verde 800.122.777.
Prosegue l’attività di formazione della categoria per affrontare la situazione straordinaria: oltre al Docufilm a disposizione i corsi on line per la comunicazione medico-paziente
Consulcesi lancia un appello a tutti i medici e operatori sanitari in pensione per mettere la loro esperienza al servizio dell’emergenza sanitaria da coronavirus. «Servono con urgenza risorse da impiegare nelle terapie intensive, nei reparti di Pronto Soccorso e per sostituire i medici costretti in quarantena, – ha dichiarato il Presidente Consulcesi Massimo Tortorella – non possiamo attendere il provvedimento del presidente del Consiglio che prevede le assunzioni di nuovi medici».
Il richiamo alle armi di Consulcesi è rivolto agli oltre 120 milamedici, agli infermieri e agli operatori socio sanitari che fruiscono dei numerosi servizi legali e formativi della realtà di riferimento del settore. Alcuni di loro sono collocati in riposo negli ultimi anni ma sono ancora idonei a svolgere l’attività lavorativa. «Abbiamo già ricevuto adesioni spontanee – prosegue Tortorella -, ci sono tanti professionisti disponibili ad offrire il loro contributo. Consulcesi si occuperà poi di interfacciarsi con le istituzioni e le strutture preposte per indirizzarli nelle sedi che ne richiederanno la presenza. Per aderire è sufficiente contattare il numero verde 800-122777 e fare riferimento alla campagna #inprimalinea che stiamo portando avanti sui nostri canali social».
«Siamo al fianco dei medici e di tutti gli operatori sanitari che stanno facendo enormi sacrifici per fronteggiare questa emergenza. – prosegue Tortorella – Il nostro Ssn si conferma un grande sistema sanitario composto da donne e uomini eccezionali, ogni giorno in prima linea per compiere il loro dovere civile». L’impegno di Consulcesi sul coronavirus non si ferma qui: recependo le indicazioni della task force coordinata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, a breve sarà disponibile il nuovo progetto ECM il docufilm formativo sul nuovo Coronavirus. Completamente gratuito, grazie ad una modalità di fruizione semplice e veloce, il docufilm si rivolge essenzialmente agli operatori sanitari ma sarà a disposizione anche dei pazienti con percorsi suddivisi e parti comuni. In particolare, assume una rilevanza notevole la comunicazione – verbale e non – tra il medico ed il paziente. Su questo sono già attivi i corsi Fad (https://www.corsi-ecm-fad.it/) di Consulcesi Club.
Dopo la devastazione del pronto soccorso a Napoli ed il caso a Putignano
Il Presidente Massimo Tortorella: «Oltre ai casi mediatici, centinaia di episodi non denunciati e sottovalutati: fondamentale tutelare gli operatori sanitari sempre in prima linea senza far passare messaggi ambigui come per la gestione del Coronavirus»
«Giù le mani dai nostri operatori sanitari». Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, si dice incredulo e indignato davanti agli ultimi incresciosi episodi di violenza che hanno riguardato medici e infermieri del Pronto soccorso di Napoli e dell’ospedale di Putignano, in provincia di Bari. «Non è in alcun modo accettabile che uomini e donne, costretti a turni infiniti e sempre in prima linea, ora anche per gestire gli effetti del Coronavirus, si ritrovino a dover rischiare la loro vita mentre sono intenti a salvarne altre. Per non parlare – aggiunge Tortorella – delle ripercussioni sull’attività e di conseguenza sui pazienti per i danni subiti dai presidi sanitari, mai come ora così indispensabili per noi pazienti. Mentre era in corso la devastazione di quel pronto soccorso c’erano centinaia di persone bisognose di cure che non hanno potuto ricevere e purtroppo si è registrato anche un decesso».
Tortorella mette in evidenza anche un altro aspetto delle aggressioni al personale sanitario: «Tornano ciclicamente sotto i riflettori dei media quando ci sono casi eclatanti come quello di Napoli dei giorni scorsi ma attraverso il nostro quotidiano contatto con gli operatori sanitari sappiamo che le aggressioni sono all’ordine del giorno ma purtroppo non vengono denunciate. E spesso – fa notare Tortorella – anche sottovalutate perché le minacce al pari della violenza verbale rappresentano dei fattori di rischio molto pesanti così come certe dichiarazioni uscite in questi giorni sui media che hanno messo in dubbio la professionalità ed il valore degli operatori sanitari nella gestione del Coronavirus».
Nonostante le misure di contenimento e prevenzione, il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari resta un nervo scoperto. Per questo Consulcesi, nell’ambito della sua attività di difesa della categoria, mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita per tutelarsi anche dal punto di vista legale, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it
In occasione dell’8 marzo oltre al consueto cadeau anche un voucher pacchetto prevenzione per le patologie ginecologiche a tutte le dipendenti
Roma, 6 marzo – Healthy snack, assorbenti gratuiti, eliminazione della plastica, palestra e stanza delle idee tra le iniziative di welfare aziendale. Quando le donne ricoprono ruoli dirigenziali, l’attenzione è puntata non solo al business e al raggiungimento degli obiettivi ma anche all’acquisizione di soft skills aziendali che riguardano il welfare dei dipendenti, la creazione armonica di team di lavoro, la facilitazione di stili di vita salutari e sono impegnate per salvaguardare il green e all’ambiente.
È il caso di Consulcesi, realtà legale e di formazione di riferimento internazionale per 120 mila medici. La presenza ‘rosa’ in Consulcesi è molto marcata, con 7 donne su 10 che sono al comando delle più importante aree strategiche dell’azienda: dal Finance, alla Formazione, passando per Segreteria Generale, Personale, Area Legale e la Direzione Generale.
L’attenzione al femminile si declina anche con un altro importante benefit sanitario: la disponibilità gratuita di assorbenti igieniciper le donne che lavorano in azienda.
«È importante per la nostra realtà essere vicino alle nostre dipendenti ogni giorno, non con fiori ma con iniziative, idee e progetti concreti per migliorare il benessere delle nostre risorse più preziose e di tutta l’azienda. In occasione dell’8 marzo, ad ogni modo, oltre al tradizionale cadeau, offriremo un pacchetto di prevenzione della salute femminile, in particolare per le patologie ginecologiche, in accordo con il Centro Diagnostico Artemisia Lab di Roma – dichiara Cristiana Mormile, tra i manager della sede di Roma diConsulcesi».
I valori femminili di Consulcesi si esprimono anche attraverso l’applicazione di corretti stili di vita, l’attenzione al green e all’ ambiente. Da gennaio 2020 è stata disposta l’eliminazione della plastica in tutte le aree di lavoro, sono stati installati corner di acqua potabile e distribuite borracce termiche a tutti i dipendenti e aggiunti healthy snacks nei distributori automatici. Tra i numerosi fringe benefits inoltre è utilizzabile la palestra con ingresso continuato dalle 7 alle 19.
«Da molti anni portiamo avanti un programma di welfare aziendale che prevede sostegno sanitario, screening gratuiti, ma anche spazi di benessere per ricaricare le energie. Il 60% della nostra forza lavoro è donna – commenta Simona Gori, Direttore Generale di Consulcesi Group – e una grande percentuale di giovani assunti a capo di aree strategiche”.
Altro fiore all’occhiello di Consulcesi è “H!DEA”, lo spazio smart realizzato per alimentare motivazione, azioni ed emozioni positive, realizzato con spazi flessibili adatti a seguire un processo evolutivo continuo.
H!DEA – La stanza delle idee Anche in questo caso c’è il “tocco femminile” del Ceo di Magisco DesignFrancoise Jourdan, che seguendo il principio ispiratore dell’“architettura della positività” ha progettato un ambiente che attraverso un percorso sensoriale di luci, immagini e poltrone destinate allo smart relax ha creato un microcosmo ideale per ricaricare le energie e liberare la mente, per stimolare produttività, riflessione e creatività.
Alessandro Venturi, Presidente Fondazione San Matteo Di Pavia: «Dispositivi di protezione di difficile reperimento, il San Matteo in trincea dal 21 febbraio per affrontare l’emergenza»
Il Presidente Massimo Tortorella aggiunge: «Pronti ad aiutare ancora di più e soprattutto a fare rete per lanciare altre iniziative a sostegno dell’IRCCS»
Pavia, 12 marzo – Consulcesi risponde con una donazione di 100mila euro per l’acquisto di 25mila mascherine all’appello di ospedali e operatori sanitari in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
«Abbiamo deciso di sostenere la Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia per contribuire alla dotazione per medici ed infermieri di mascherine FFP3, le più efficaci per la protezione dal Coronavirus ed altri agenti patogeni». Lo annuncia Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà di riferimento per tutela legale e formazione nel mondo medico-sanitario.
«Siamo grati a Consulcesi – dichiara il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Alessandro Venturi – per questa importante donazione di dispositivi di protezione individuale di difficile reperimento sul mercato in questo momento drammatico. È la riconferma della testimonianza di solidarietà e vicinanza a tutto il personale del policlinico San Matteo che dal 21 febbraio è in trincea per proteggere e prendersi cura di tutti. I dispositivi di protezione individuale sono un bene essenziale per il nostro personale sanitario affinché possa continuare ad operare in sicurezza all’interno di un ospedale che nel giro di pochi giorni ha accolto oltre 150 persone contagiate da Covid19».
In questo particolare momento, Consulcesi attraverso il quotidiano contatto con i nostri oltre 120mila operatori sanitari sta raccogliendo numerose richieste. «Noi abbiamo fatto un primo passo – aggiunge Tortorella – e siamo ora pronti anche ad avviare e sostenere altre iniziative, attraverso i nostri contatti istituzionali e insieme a cittadini e imprese, per ampliare la rete delle donazioni. La sanità italiana sta dimostrando professionalità e cuore in questa emergenza e non va lasciata sola, ma sostenuta e messa nelle condizioni di lavorare con gli strumenti essenziali alla gestione del Covid-19».Il Presidente Tortorella spiega anche il motivo che ha spinto Consulcesi a donare al “San Matteo”: «Recentemente sono stato in visita all’Ospedale San Matteo e mi ha colpito la dedizione e l’efficienza di tutto il personale al lavoro in maniera incessante in una situazione oggettivamente complicata e fuori dall’ordinario. I media ci stanno abituando, soprattutto attraverso altre strutture ospedaliere a queste immagini, ma vederle in prima persona mi ha fatto cogliere l’umanità della missione che portano avanti medici e infermieri».
Il Presidente Tortorella: “Il grazie di oggi si traduca in piani concreti contro aggressioni, turni massacranti ecarenza di personale”.
Roma, 16 marzo 2020. Parte oggi la campagna di Consulcesi “Prima linea, prima e dopo” per dire grazie a medici e operatori sanitari contro il COVID19 e per non dimenticarci di loro una volta ritornati alla normalità. Turni massacranti, aggressioni, retribuzioni negate, strutture carenti sono i problemi che affronta il personale sanitario ogni giorno, sempre denunciati da Consulcesi. Ciò nonostante, oggi queste persone sono in prima linea a difendere la salute pubblica: un diritto costituzionale garantito solo grazie a loro.
La campagna di Consulcesi ha l’obiettivo di stimolare istituzioni e società civile affinché i grazie innumerevoli e pieni di riconoscenza postati sui social o pubblicati sulle testate giornalistiche si tramutino domani in tutele concrete per queste categorie. La campagna verrà postata sui social del gruppo Consulcesi e inviata a 120 mila medici e operatori sanitari, e a loro arriverà anche una lettera aperta del Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella.
Consulcesi ha scelto una immagine che raffigura il profilo di un uomo distrutto dalla fatica, lo stetoscopio che penzola dalle mani giunte, appoggiate sulla fronte. «È una fotografia della situazione che stanno vivendo gli operatori sanitari nella battaglia contro il Coronavirus. – dichiara Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi – Una battaglia combattuta spesso a mani nude, senza adeguati strumenti e dispositivi di prevenzione, e proprio per questo altamente rischiosa proprio per chi ha nelle mani la salute del Paese. Uomini e donne coraggiose a cui Consulcesi, la realtà che da sempre li rappresenta e li tutela, ha voluto ringraziare uno ad uno con la campagna Prima linea, prima e dopo».
LETTERA APERTADI MASSIMO TORTORELLA, PRESIDENTE CONSULCESI
«Mai come oggi, agli operatori sanitari si chiede tanto. Mai come domani, dovremmo ricordarcene. Questa emergenza ci sta insegnando quanto sia importante avere una sanità efficiente nelle strutture e nelle persone e quello che noi cittadini oggi dobbiamo fare non è solo seguire scrupolosamente le regole imposte per limitare la diffusione del virus, ma anche non dimenticare i turni massacranti, aggressioni, retribuzioni negate, strutture carenti che affrontano da anni queste persone, e nonostante questo, oggi sono in prima linea a difendere la salute pubblica.
In questi giorni di difficoltà ed ansie per tutta la popolazione gli operatori sanitari con il loro immane sacrificio sono il pilastro che sta sostenendo tutta la popolazione italiana.
Grazie di tutto. Da tutti. Come tutti gli italiani avremmo voluto abbracciarli ma come è noto non è possibile. Allora abbiamo utilizzato ciò che da sempre ci tiene in contatto, i servizi web, e così ad ognuno di loro, arriva il nostro grazie. La nostra speranza è che condividendo sui social e con ogni altro mezzo il nostro “grazie” si possa far sentire a tutti loro che tutta l’Italia è fiera di loro e che il loro in prima linea lo dovremo ricordare.GRAZIE non è abbastanza. Mai come oggi, agli operatori sanitari si chiede tanto… mai come domani, dovremmo ricordarcene.