Il pool legale Consulcesi vede confermata la propria interpretazione estesa riguardo alla questione dei medici specialisti, privati dallo Stato dell’adeguata retribuzione economica negli anni 1979 – 1981. Si è verificata una violazione delle direttive UE in materia. La Corte di Cassazione ha deciso per una revisione del criterio temporale che caratterizza la sentenza della Corte di Giustizia Europea ed emessa il 24 gennaio 2018, in riferimento al rimborso economico spettante ai medici. La Sezione Lavoro della Cassazione ha emesso l’Ordinanza 821/2020, rinviando la questione al Primo Presidente della Cassazione, che deciderà di trasferirla presso le Sezioni Unite. L’equipe legale Consulcesi ha avanzato un ricorso sulla base dei due indirizzi, che si erano originati il 24 gennaio 2018, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea. La prima posizione restringeva il riconoscimento del diritto agli iscritti nel 1982, la seconda lo estendeva a chi aveva effettuato la registrazione anche in anni precedenti.
Vista l’incertezza tra i due orientamenti, la questione è passata alla Sezioni Unite della Cassazione, che aveva riconosciuto l’obbligo risarcitorio nei confronti degli iscritti dal 1° gennaio 1983. A seguito della pronuncia della Corte di Giustizia Europea, la Corte di Cassazione ha ritenuto necessario approfondire la questione e rimetterla alla competenza delle Sezioni Unite: 1. Perché l’istanza era stata sollevata dai medici specializzandi, iscrittisi tra il 1982 e il 1983; 2. Perché si concretizzava un contrasto tra la decisione di escludere dal risarcimento tutti gli specializzandi immatricolatisi prima del 1982 con il principio che afferma come la legge introdotta disciplini un rapporto giuridico in corso e, che seppur nato in un secondo momento, non ha esaurito il proprio effetto; 3. Perché c’è necessità di un’armonizzazione tra le diverse sentenze emesse, poiché la questione ha implicazioni sull’articolo 374 C.p.C; 4. Perché l’istanza è stata sollevata anche dal difensore dei medici specialisti, l’Avvocato Massimo Tortorella, consapevole che non c’è uniformità interpretativa, visti anche i due orientamenti che si sono generati. Le Sezioni Unite avranno il compito di stabilire l’arco temporale nel quale il risarcimento è stato riconosciuto ai medici specializzandi che si sono immatricolati tra il 1982 e il 1983, valutando se il medesimo principio può essere riconosciuto anche agli iscritti prima del 1982. Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, afferma che anche la Sezione Lavoro della Cassazione ha confermato l’interpretazione estesa, sostenuta dalla squadra di legali di Consulcesi, concludendo che “anche gli iscritti prima del 1982 hanno diritto al rimborso come da noi sempre sostenuto”. A questo punto, le Sezioni Unite dovranno stabilire l’arco temporale in cui far scattare il risarcimento obbligatorio nei confronti dei medici che hanno effettuato l’iscrizione fra il 1981 e 1982 e se applicare la norma anche ai medici immatricolatisi prima del 1982. Le azioni legali portate avanti dal pool legale Consulcesi hanno permesso il riconoscimento di oltre 500 milioni di euro a circa 110000 medici, che hanno acquisito la specializzazione tra il 1978 e il 2006. Si tratta di professionisti che non avevano ottenuto l’adeguato trattamenti economico, perché lo Stato italiano aveva applicato con molto ritardo le Direttive UE, che disciplinavano la materia. Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, ha sostenuto che il Parlamento italiano deve svolgere la sua funzione in merito, trovando l’adeguata soluzione alla questione. Massimo Tortorella ha parlato di un dialogo continuo con le istituzioni dell’UE e dell’accordo condiviso nel chiudere la questione al più presto. Lo Stato e tutto il Sistema Salute otterrebbero vantaggi in termini di risparmio e queste risorse apporterebbero valore agli operatori sanitari e ai pazienti. Il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, incoraggia i medici a non abbandonare la risoluzione della questione, sostenendo ogni iniziativa in tema.