MEDICINA, SPECIALIZZAZIONE: CONSULCESI, BANDO IN SCADENZA MA ANCORA DUBBI SU POSTI DISPONIBILI

Da Consulcesi consigli a specializzandi: attenzione a regole del bando, seguite bene le istruzioni

Roma, 1 giugno – Mancano due giorni alla chiusura del bando di iscrizione al concorso per l’ammissione alla Scuole di Specializzazione medica, ma ancora nel bando non è definito il numero di posti disponibili che verrà comunicato in seguito con dei decreti attuativi. Questa mancanza potrebbe generare delle criticità anche nella selezione che prevede l’attribuzione e la valutazione del curriculum. Per questo la prima raccomandazione che Consulcesi fa agli specializzandi è quella di prestare attenzione al bando e di effettuare l’iscrizione seguendo attentamente le istruzioni. Oltre ad allegare il documento di identità e a compilare la domanda di iscrizione in tutte le sue parti, bisogna essere attenti ad allegare la cosiddetta “dichiarazione di attinenza della tesi” che deve essere controfirmata dal Relatore della tesi, o dal Presidente del Corso di studi, oppure dal Direttore del Dipartimento cui afferisce il corso di studi. In questo caso, non essendovi a disposizione un modello di certificazione, la dichiarazione deve essere allegata seguendo minuziosamente le indicazioni del bando. Inoltre, Cineca non gestisce i pagamenti, né verifica che siano andati a buon fine; per questo consigliamo di verificare presso l’ente di riferimento che il pagamento sia andato a buon fine.  

In aggiunta, agli specializzandi si suggerisce di prestare attenzione ad alcune cose durante la prova di ammissione che si terrà il prossimo 20 Luglio, sulla scorta delle irregolarità già riscontrate. È necessario che: le aule in cui si svolgerà la prova siano idonee anche a fronte del rispetto delle norme anti-covid; il metro di trattamento nei controlli da parte delle Commissioni sia omogeneo; non vi siano interruzioni durante le prove; i computer siano tutti funzionanti al fine di evitare black out come avvenuto in passato.

Consulcesi di Massimo Tortorella seguirà attentamente lo svolgimento delle prove di selezione per garantire la tutela a tutti coloro che, per diverse ragioni, dovessero riscontrare delle irregolarità e volessero intraprendere un percorso legale di ricorso. È importante, altresì, che nel giorno della prova i candidati si presentino in orario e che, oltre a portare con sé il documento di identità, il tesserino con il codice fiscale rilasciato dall’Agenzia delle entrate o la tessera sanitaria e tutto quanto previsto dal bando, rispettino tutte le regole previste dal decreto per lo svolgimento dell’esame che contengono anche norme igienico-sanitarie di protezione dal Covid-19 come indossare la mascherina, utilizzare il gel igienizzante, mantenere la distanza di sicurezza, utilizzare la propria penna e non toccare il computer destinato ad altri.

Sanità, scuole specializzazione. Tortorella (Consulcesi): Aumentare posti disponibili per evitare fuga medici

Il 20 luglio si svolgerà la prova nazionale per l’ammissione alle Scuole di specializzazione di area sanitaria per l’anno accademico 2020/2021. “Spero che il numero di borse di studio a disposizione dei giovani medici sia maggiore quest’anno” commenta Massimo Tortorella, presidente Consulcesi, alla luce della pubblicazione del bando. “Ad ogni concorso, le borse delle scuole di specializzazione si rivelano di gran lunga inferiori al fabbisogno reale, generando un imbuto formativo tra neolaureati e quanti entreranno nel mondo lavorativo. Molti giovani medici si sentono frustrati e costretti a trasferirsi all’estero, dieci mila medici in dieci anni sono andati via, dopo i soldi spesi per formarli, creando un enorme vulnus nel Servizio Sanitario Nazionale” prosegue Tortorella, a capo del network legale e formativo in ambito sanitario.

“La pandemia ha portato in luce l’enorme carenza di personale medico nel nostro paese e la precaria condizione dei medici.”, continua Tortorella. “È più che mai urgente che le istituzioni competenti rivedano le norme che regolano il percorso di studi in medicina per l’accesso ad ogni grado di formazione, per favorire l’aumento di medici in Italia e per migliorare le prestazioni del SSN”, conclude Tortorella.

Massimo Tortorella, Presidente Consulcesi, lancia l’allarme: “Operatori sanitari allo stremo e senza adeguato riconoscimento”

Emergenza COVID – 19, ma non solo: colletti bianchi e operatori socio – sanitari sono allo stremo. È Massimo Tortorella, Presidente del pool legale Consulcesi, a lanciare l’allarme: “I nostri operatori sanitari continuano a essere spremuti e, per di più, non sempre lo fanno in condizioni di sicurezza. Con il rischio anche di sacrificare la propria salute fisica e mentale. Tutto questo senza un adeguato riconoscimento”. La situazione descritta dal Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella è stata solo acuita dalla pandemia poiché, anche prima del COVID – 19, la situazione era già instabile, precaria e difficile. Il diffondersi ed il protrarsi dell’emergenza sanitaria da ormai più di un anno ha reso più difficile la vita professionale di medici ed operatori socio – sanitari, attualmente costretti a sostenere turni sfiancanti e ferie negate. Infatti, alle carenze di personale non si è mai risposto con nuove assunzioni e, il lungo momento di emergenza, ha messo in evidenza una situazione già critica e complessa. 

Pertanto, la direttiva 2003/88/CE, che incoraggia la sicurezza e la salute dei lavoratori e nell’articolo 6 afferma che l’orario settimanale di lavoro deve essere in media di 48 ore al massimo, non viene rispettata. Inoltre, nelle 48 ore deve rientrare anche la corresponsione di uno straordinario. Sempre all’interno della medesima direttiva e all’articolo 3 si parla del diritto al riposo. A tal proposito, si afferma che ogni giorno devono essere riservate “11 ore consecutive di ristoro e un periodo di riposo di minimo 24 ore consecutive per ogni periodo lavorativo della durata di 7 giorni”. L’articolo 17 della stessa direttiva consente “agli stati membri la possibilità di introdurre delle deroghe ai limiti imposti al riposo minimo giornaliero e alla durata massima dell’orario settimanale”, soprattutto qualora si tratti “di servizi relativi all’accettazione, al trattamento e/o alle cure prestati da ospedali o stabilimenti analoghi, comprese le attività dei medici in formazione”. 

Tuttavia, questa opzione può essere presa in considerazione solo se, in un secondo momento, il lavoratore ottenga un adeguato periodo di riposo appropriato. In casi eccezionali, se questo periodo non può essere concesso per motivi di causa maggiore, lo stesso deve essere tutelato con un’adeguata protezione. L’Italia ha impiegato molto tempo prima di recepire la direttiva e si è adeguata a alla disciplina europea solo in seguito ad un pronunciamento emesso dalla Commissione Europea nel novembre 2015. In seguito a questo riconoscimento, molti professionisti del settore hanno avanzato richieste di rimborsi e risarcimenti. Infatti, stando alla disciplina legislativa e alle Direttive europee, il personale medico e socio – sanitario avrebbe diritto a decine o centinaia di migliaia di euro di risarcimento. Dunque, lo scatenarsi e il protrarsi dell’emergenza sanitaria ha reso più evidente e complessa la situazione nel comparto medico, portando ad un autentico sfruttamento dei lavoratori del settore. Questa situazione estrema rischia di far impennare il numero di azioni legali, che potrebbe avere conseguenze economiche notevoli per i conti delle aziende sanitarie e le economie del Sistema Sanitario Nazionale. Inoltre, le conseguenze di questa situazione di sfruttamento potrebbero generare anche un impatto negativo sullo stato psico – fisico del personale stesso. 

Consulcesi lancia il corso di formazione Ecm “Il Covid-19 tra mutazione e varianti”

Covid, Rasi a operatori sanitari e a tutti gli italiani:  “Vaccinatevi con fiducia e avremo normalità dal prossimo autunno” 

Massimo Tortorella: «Aiutiamo a diffondere cultura sui vaccini partendo da formazione di medici e operatori sanitari»

Guido Rasi: «Anche contro le varianti sono i vaccini la migliore arma»

«I vaccini sono la migliore arma che abbiamo per contrastare le varianti, sia quelle già note che quelle future. Se vogliamo uscire da questa pandemia dobbiamo vaccinarci con fiducia. Il mio invito alla vaccinazione va in particolare ai nostri operatori sanitari: fidatevi della scienza, proteggete voi stessi e proteggerete anche i vostri pazienti». È l’appello lanciato da Guido Rasi, direttore scientifico di Consulcesi, in occasione della web conference “Covid-19: tra vaccini e varianti”, che lo ha visto protagonista insieme al presidente di Consulcesi Massimo Tortorella. L’incontro lancia un nuovo corso Ecm che affronta le recenti evidenze in tema di varianti del SARSCoV-2, proseguendo così l’impegno del provider medico-sanitario verso l’educazione continua dei medici e degli operatori sanitari Corso ECM Il Covid-19 tra mutazione e varianti. Una nuova sfida per i vaccini e le terapie 

«Formazione è la parola chiave per uscire dalla pandemia, insieme ai vaccini. Consulcesi è impegnata fin dalle prime ore della pandemia in un progetto formativo sul Covid capillare e vario, da ebook a docufilm e sempre aggiornato perché siamo convinti che la scienza vada raccontata bene per creare fiducia e consapevolezza nella popolazione», sottolinea Massimo Tortorella, presidente Consulcesi.

La differenza tra le mutazioni e le varianti; la descrizione delle varianti attualmente in circolazione; cosa è il sequenziamento genomico e il ruolo fondamentale del tracciamento e infine, vaccini e terapie in rapporto alla comparsa delle nuove

varianti virali. Sono questi i temi principali affrontati all’interno del nuovo strumento formativo coordinato da Guido Rasi che durante la descrizione del corso dichiara, a proposito degli sviluppi futuri della pandemia:  

«L’EMA ha già autorizzato 4 vaccini ed entro la fine dell’anno ne potrebbero arrivare altri”, riferisce Rasi. Se facciamo funzionare bene la nostra macchina vaccinale possiamo sperare di ‘ritornare alla normalità’ già dal prossimo autunno», aggiunge. Questo non significa che il nuovo coronavirus scomparirà subito e per sempre. «Continueremo a portare le mascherine, magari in tasca, per essere sempre pronti a indossarle in particolari situazioni ‘a rischio’, laddove si potrebbero creare pericolosi assembramenti. Ma grazie ai vaccini il virus SARS-CoV-2 avrà i giorni contati».

Al termine del corso il partecipante acquisirà informazioni e competenze riguardo il sequenziamento genomico dei virus, le varianti del SARS-CoV-2 e le relative conseguenze a livello clinico e di prevenzione e terapia.

CARATTERISTICHE DEL CORSO

Il corso è composto da una lezione multimediale e prevede il superamento di un test di verifica finale

OBIETTIVO FORMATIVO

Area: OBIETTIVI FORMATIVI TECNICO-PROFESSIONALI

Tematiche speciali del S.S.N. e/o S.S.R. a carattere urgente e/o straordinario individuate dalla Commissione nazionale per la formazione continua e dalle regioni/province autonome per far fronte a specifiche emergenze sanitarie con acquisizione di nozioni di processo

RESPONSABILI SCIENTIFICI

Guido Rasi Il prof. Guido Rasi è il massimo esperto europeo in tema di farmaci e vaccini. Docente di Microbiologia all’Università di Roma “Tor Vergata”, è stato il Direttore Esecutivo dell’Agenzia Europea per il Farmaco (EMA) fino al novembre 2020 e precedentemente ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Dal 2021 è il Direttore Scientifico del provider ECM Sanità In-Formazione.

Numero Chiuso Medicina, conto alla rovescia e ansia da test Lo psicoterapeuta: passa chi non cade nei tranelli delle risposte multiple

I consigli del professor Giorgio Nardone: «No a full immersion, meglio studio schematico e pratico. In caso di delusione, lutto di 3 giorni e subito via al piano B»

Il Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella: «La conferma di un sistema di selezione inadeguato e anti-meritocratico»

Roma, 26 agosto 2020 – Ansiosi, stressati e sull’orlo di una crisi di nervi. È così che si sentono gli oltre 66mila aspiranti medici italiani in vista dei Test di ingresso alla Facoltà di Medicina, che si terranno il prossimo 3 settembre. Paradossalmente, a stare peggio sono i più bravi, coloro che hanno investito, fisicamente e mentalmente, più tempo per prepararsi al grande giorno. Con il rischio che il proprio sogno si infranga, non per mancanza di bravura e preparazione, ma a causa di un sistema di selezione inadeguato allo scopo. Lo sa bene lo psicoterapeuta Giorgio Nardone del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, in passato coinvolto in una commissione ministeriale per discutere quale sia il metodo migliore di selezione in occasione di un concorso pubblico, ed ora sondato da Consulcesi per aiutare gli aspiranti medici a superare la prova raccogliendo la loro richiesta di supporto arrivata soprattutto attraverso i canali social. Nardone di aspiranti medici ne incontra a decine ogni anno, sia prima del test come aiuto alla preparazione che dopo la selezione come supporto nell’eventualità di una bruciante delusione. E quest’anno di aspiranti medici delusi ce ne saranno tantissimi, più di 50mila stando alle stime di Consulcesi.

«Il problema principale è che i nostri test di Medicina non sono adatti a selezionare i più bravi o quelli più portati alla professione medica», dice il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella. «A superarli sono infatti solo gli studenti più preparati a non cadere in domande ambigue e tranelli, tipici dei test a risposta multipla», conferma Nardone

Dunque per superare ansie e stress, e per non cadere nella trappola delle domande a risposta multipla, lo psicoterapeuta elenca alcuni semplici suggerimenti. «Il primo è quello di non studiare troppe ore consecutive ogni giorno», dice l’esperto. «Le full immersion gli ultimi giorni prima del test non servono. Alimentano soltanto l’ansia. Meglio – sottolinea – uno studio di poche ore al giorno spalmate in un periodo più lungo. È infatti così – aggiunge – che si fissano meglio i concetti da apprendere». Altra cosa da evitare è «leggere e ripetere ad alta voce», uno dei metodi di studio più seguiti dagli studenti italiani. «Questo approccio può essere efficace fino alla terza media quando si deve imparare ad esporre i concetti, ma non serve a nulla dopo», sottolinea Nardone. «Specialmente per i test di medicina a risposta multipla, il tipo di studio più efficace è quello che consente una maggiore schematizzazione dei concetti alternata con la pratica», aggiunge. 

Consigli pratici per superare il Test di Medicina. Il modello suggerito dall’esperto è il seguente: leggere il capitolo di un libro come se fosse una semplice rivista per avere una percezione generale dell’argomento; poi rileggere in modo analitico ed evidenziare 2-3 righe che possano aiutare a riportare alla mente i concetti più importanti; mettersi alla prova con qualche esercizio; e infine soffermarsi sulle domande che si sbagliano, soprattutto quelle apparentemente ambigue, per cercare di comprendere qual è il modo corretto di approcciarsi senza cadere nel tranello. Un consiglio valido per il giorno del test è quello di accettare di essere in ansia senza farsi prendere dalla fretta «Anche se si hanno pochi secondi a domanda, bisogna leggere attentamente quello che c’è scritto per evitare di cadere nei tranelli», suggerisce Nardone.  

Il lavoro di Nardone non si ferma alla sola preparazione o gestione dell’ansia prima del test. «La maggior parte degli studenti arriva da me dopo il test, dopo la delusione di non averlo superato nonostante tutti
gli sforzi», riferisce l’esperto. «C’è chi supera la delusione passando subito al piano B, ad esempio iscrivendosi a una facoltà affine a quella di Medicina per ritentare i test l’anno seguente, e chi invece entra in una spirale di depressione, spesso per problemi pregressi che si sommano e che richiedono un’adeguata terapia», aggiunge. In generale, Nardone suggerisce un approccio molto semplice, che prevede sostanzialmente due fasi. «Il fallimento va vissuto come un lutto: bisogna toccare il fondo prima di risalire», dice. «Quindi, ok a qualche giorno di lacrime. Nel frattempo, però – prosegue – bisogna ragionare in termini di ‘problem solving’: riflettere sul da farsi senza perdere tempo. Solitamente consiglio di darsi una seconda occasione e riprovare i test l’anno seguente almeno una seconda volta». 

Non bisogna mai darsi per vinti, quindi, anche quando la situazione non sembra favorevole. Per molti studenti, la via d’uscita è stata la strada legale del ricorso. «Solo negli ultimi anni sono stati riammessi migliaia di studenti esclusi ingiustamente dopo i test – spiega Tortorella – ed ogni anno, secondo le nostre stime, ci sono mediamente 18mila potenziali ricorrenti. Le anomalie riguardano suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, utilizzo di smartphone o altri device, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi. Una situazione diffusa in tutto il Paese: nel 2019 abbiamo ricevuto segnalazioni di irregolarità da 27 dei 41 atenei in cui si sono svolti i test».

Quindi, se si verificano palesi irregolarità è bene segnalarle quanto prima, i legali di Consulcesi sono a disposizione ogni giorno per una consulenza gratuita al numero verde 800189091 o in chat sul sito www.consulcesi.it o www.numerochiuso.info .

Consulcesi, denunce contro medici, da eroi a capri espiatori

Spreco soldi e tempo, maggioranza si risolvono con nulla di fatto 

“È da poco iniziata la fase due e già osservo le avvisaglie di un fenomeno che avevamo previsto durante il periodo di lockdown, la trasformazione dei medici da eroi a capri espiatori”. Così Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà legale di tutela dei medici, in merito alle notizie di denunce e azioni legali contro le strutture ospedaliere e i sanitari per presunti danni ai cittadini e per accertare responsabilità mediche per i morti da coronavirus. 

“Azioni inopportune – aggiunge Tortorella – innanzitutto perché hanno poco fondamento nella realtà, con l’unico scopo di far sprecare tempo ai cittadini e ai consumatori. La maggior parte delle cause intentate contro i professionisti sanitari si risolvono con un nulla di fatto. Pochi giorni fa, il procuratore aggiunto di Roma Nunzia D’Elia, ha dichiarato di registrare più di una denuncia al giorno per responsabilità medica ma di avere un tasso di archiviazione del ben 80%. E non solo sono inutili, queste azioni legali procurano danni: illudono i cittadini e intasano i tribunali, cosa che non possiamo permetterci in questo momento”. “Sono iniziative – conclude Tortorella – meschine dal punto di vista ideologico perché in questo momento i professionisti sanitari sono sotto pressione e quindi invece che farli diventare da eroi a capro espiatorio, pensiamo a difenderli perché quando finirà questa situazione si troveranno stremati, a forte rischio di esaurimento e burnout e con risorse economiche azzerate, e a pagarne le conseguenze saremo tutti noi”.

Coronavirus, celebrities social ‘testimonial’ anti fake news per la Protezione Civile

Calciatori, attori, personaggi dello spettacolo ed influencers testimonial “anti fake news”. In tanti hanno usato i loro profili per promuovere l’e-book, promosso da Consulcesi, dal titolo “Covid 19- il virus della Paura” il cui ricavato andrà a sostegno delle iniziative della Protezione Civile. Tra quelli che hanno raccontato l’iniziativa il campione del mondo Luca Toni, il bianconero Douglas Costa ed il portiere Mattia Perin. E ancora la PR celebrities Raffaella Zardo, l’imprenditore digital Gianluigi Ballarani, il modello Edoardo Santonocito, l’artista Stefano Monda (sui social noto come Steart_Steart e popolare come artist creator sullo stile Simpson), le Dj Nausicaa e Jay & Jas, Viviana Edera (la fotografa dei rapper) ed il loro social media manager Alessandro Riggio hanno utilizzato i loro profili social per promuovere “il vaccino contro le fake news” Covid-19 il virus della paura: il primo e-book in italiano e inglese espressamente dedicato al contrasto dell’infodemia e delle bufale, una mappa utile per orientarsi nel caos di informazioni e uno strumento prezioso in vista della fase 2. 

Sui social il @progettocovid19 il virus della paura è diventato subito virale: le pagine social dedicate stanno raggiungendo migliaia di followers in pochi giorni e personaggi famosi hanno aderito con entusiasmo. “C’è una grande fame di notizie sul coronavirus – dichiara Massimo Tortorella, presidente Consulcesi e promotore dell’iniziativa – ma spesso ci imbattiamo in bufale e fake news che generano confusione e ansia nelle persone. Per questo abbiamo pensato che fosse nostro dovere dare una mano con quello che sappiamo fare meglio: formazione e informazione sanitaria. Da qui nasce il progetto sul coronavirus che vede oltre all’ebook anche una collana di formazione a distanza per medici e un docufilm in uscita”. Dal “paziente zero” alla “Cassandra” di Whuan, l’ebook raccoglie autorevoli interventi e fonti scientifiche fugando ogni dubbio sulle ipotesi fantasiose sulla creazione del virus in laboratorio in Cina e su altre fake news in circolazione. In copertina, l’opera “Infermiera con l’orecchino di perla” dell’artista italiana Lady Be, rielaborazione del celeberrimo quadro del pittore seicentesco Johannes Veermer “La ragazza col turbante”, meglio nota come “La ragazza con l’orecchino di perla”, che veste i panni di un’infermiera che indossa una mascherina. L’ebook è disponibile al costo di 4,99 euro, a breve anche in lingua inglese. Per info sul progetto e per acquistare il libro: www.covid-19virusdellapaura.com/ebook/. 

Emergenza Coronavirus, Consulcesi al fianco degli utenti per i rimborsi viaggi

A seguito dell’emergenza sanitaria causata dal diffondersi del Coronavirus, anche la Maratona di Roma 2020, prevista per lo scorso 29 marzo, è stata rinviata. E all’annullamento dell’evento sono seguite la cancellazione di voli, dei pacchetti viaggio prenotati da tempo e delle molteplici attività programmate, a seguito delle restrizioni previste nell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio. In questo modo, molte persone vivono nell’incertezza di perdere i soldi spesi per pre prenotazioni di treni, aerei, gite e per la partecipazione ad eventi di diverso genere con l’arrivo dei week – end di primavera. Il pool legale Consulcesi, allora, ha deciso di sostenere le tante persone che vivono questa particolare situazione. 

Negli ultimi giorni, infatti, il team legale Consulcesi ha preso in carico le tante richieste arrivate da utenti indecisi sul da farsi e ha fornito alcuni consigli utili per la risoluzione di queste criticità. Intanto, il Governo ha stabilito alcune misure urgenti da applicare per tutti coloro che hanno proceduto, nei mesi scorsi, all’acquisto di biglietti e pacchetti viaggio, sia in forma privata che attraverso un’agenzia viaggi e che non potranno goderne a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Queste particolari misure a favore degli utenti sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale (articolo 28 D. L. numero 9/2020) e riportate anche nell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. In particolare, avranno diritto al rimborso delle spese affrontate le seguenti categorie di soggetti: coloro che hanno subito lo stato di quarantena, siano residenti nelle zone rosse o in aree dove sono previste limitazioni rilevanti; privati o aziende che hanno pianificato viaggi e trasferte, che prevedono partenza o destinazioni verso le zone rosse o sottoposte a limitazioni; coloro che avevano prenotato viaggi e trasferte in seguito alla partecipazione a concorsi, eventi o manifestazioni, annullate a seguito del provvedimento restrittivo; coloro che, dopo l’acquisto di biglietti in Italia con destinazione estere, si accertano che non si può sbarcare nelle zone di destinazione, a causa della pandemia. In assenza di un provvedimento che rientri in una di queste situazioni, verranno applicate le regole ordinarie, previste in caso di annullamento di viaggi e pacchetti viaggio. 

Qualora, invece, l’utente ravvisi la presenza delle adeguate condizioni, dovrà far pervenire una comunicazione all’agenzia viaggi o alla compagnia aerea per chiedere un rimborso per la spesa sostenuta, inserendo la copia del biglietto e la comprovata partecipazione all’evento che ha subito l’annullamento. L’inoltro della comunicazione deve essere realizzato entro 30 giorni: dal termine dei diversi divieti; dall’annullamento, sospensione o rinvio dell’evento pianificato; dalla data prevista per la partenza verso un paese in cui è stato imposto un divieto di ingresso. Entro i 15 giorni dall’arrivo della richiesta, il destinatario della domanda deve intervenire mediante un rimborso della somma erogata, oppure attraverso l’emissione voucher di pari importo, che dovrà essere utilizzato entro un anno da quando è stato diffuso. La stessa procedura dovrà essere messa in pratica dagli utenti che, a causa delle conseguenze della pandemia, deve rinunciare alla fruizione di un pacchetto turistico. In situazioni di questo genere, gli utenti potranno avvalersi del diritto di recesso, chiedendo la restituzione del prezzo già corrisposto. Di conseguenza, l’organizzatore potrà decidere per il rimborso, offrire un pacchetto sostitutivo di pari o maggiore valore o, in alternativa, rilasciare un voucher di stesso valore, ma da spendere nell’anno. Per restare informati, basterà scrivere a [email protected] o telefonare al numero verde 800.122.777.

Leggi anche: eBook Massimo Tortorella.

“Prima linea, prima e dopo”: team legale Consulcesi lancia una campagna di ringraziamento a sostegno di medici e operatori socio – sanitari

Il team legale Consulcesi, da anni punto di riferimento per medici e operatori sanitari, ha lanciato la campagna “Prima linea, prima e dopo”, al fine di mostrare riconoscenza e gratitudine al personale medico – sanitario che sta fronteggiando l’emergenza sanitaria da Coronavirus e non dimenticare il loro sacrificio al termine dell’epidemia. Nonostante i turni estenuanti, gli episodi di violenza subiti, gli stipendi mancati, le strutture deficitarie e i problemi affrontati ogni giorno, il personale medico e sanitario è impegnato ogni giorno a salvaguardare la salute della collettività, un diritto costituzionale riconosciuto a tutti, ma possibile solo grazie al loro operato quotidiano. “Prima linea, prima e dopo”, la campagna lanciata dal team legale Consulcesi, è finalizzata ad incoraggiare le società e le istituzioni perché i tanti messaggi, post e testimonianze di riconoscenza pubblicati sui social e sui giornali, si trasformino nell’immediato futuro in garanzie e tutele concrete per la categoria dei medici e degli operatori socio – sanitari.

Il lancio della campagna “Prima linea, prima di tutto”, lanciata dal pool legale Consulcesi, avverrà sui social e del gruppo Consulcesi e poi inviata a 120000 medici e operatori sanitari. La campagna sarà poi accompagnata da una lettera aperta del Presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella. L’immagine che accompagna la campagna “Prima linea, prima e dopo”, lanciata dal team legale Consulcesi, riassume bene il momento di grande emergenza. Si tratta, infatti, del profilo di un uomo sfiancato dalla stanchezza, mani giunte appoggiate sulla fronte e da cui pende uno stetoscopio. Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, spiega la scelta: “È una fotografia della situazione che stanno vivendo gli operatori sanitari nella battaglia contro il Coronavirus”. Poi, Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, sottolinea come medici e operatori socio – sanitari stiano fronteggiando l’emergenza senza poter contare sui giusti strumenti o misure di prevenzione. Questo rende tutto più rischioso per chi lavora nel comparto medico – sanitario. Così, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, ha aggiunto che il team legale Consulcesi, da sempre punto di riferimento per medici e personale sanitario, “ha voluto ringraziare uno ad uno con la campagna Prima linea, prima e dopo”. Il testo della lettera aperta con cui Massimo Tortorella, presidente del team Consulcesi, ha voluto esprimere solidarietà e ringraziamento al personale medico e socio – sanitario, sottolinea gli sforzi e sacrifici di questi giorni. Pertanto, in relazione a questa grave emergenza sanitaria, Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, ha evidenziato quanto sia fondamentale “avere una sanità efficiente nelle strutture e nelle persone” e ha esortato i cittadini “non è solo seguire scrupolosamente le regole imposte per limitare la diffusione del virus, ma anche non dimenticare i turni massacranti, aggressioni, retribuzioni negate, strutture carenti che affrontano da anni queste persone, e nonostante questo, oggi sono in prima linea a difendere la salute pubblica”. Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, ha definito gli operatori sanitari “un pilastro che sta sostenendo tutta la popolazione italiana”. Nel testo della lettera, Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, ha espresso il suo grazie al personale medico – sanitario e ha loro dedicato un abbraccio virtuale, nella speranza “che condividendo sui social e con ogni altro mezzo il nostro “grazie” si possa far sentire a tutti loro che tutta l’Italia è fiera di loro e che il loro in prima linea lo dovremmo ricordare”. Ribadendo la sua gratitudine, il presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, ha concluso la sua lettera affermando: “GRAZIE non è abbastanza. Mai come oggi, agli operatori sanitari si chiede tanto… mai come domani, dovremmo ricordarcene”.

Riscatto Laurea Agevolato con Consulcesi & Partners

RISCATTO LAUREA AGEVOLATO: MEDICI IN FUGA DAL SSN BOOM DI RICHIESTE PER CONSULCESI & PARTNERS Il network legale C&P sta gestendo centinaia di richieste arrivate nel giro degli ultimi 10 giorni: limiti d’età, calcoli, riscatto agevolato ed opzione donna: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Se da un lato, bisogna fronteggiare la carenza di medici negli ospedali con misure straordinarie che consentono di lavorare fino a 70 anni, dall’altro lato, i desideri dei camici bianchi sembrano andare in direzione opposta. A seguito delle novità introdotte dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sanitaria, il network legale dei professionisti sanitari Consulcesi & Partners registra un boom di richieste – con centinaia di richieste in pochi giorni –  da parte dei medici per il supporto all’avvio dell’iter di riscatto della laurea in Medicina e degli anni di specializzazione post universitaria.

Le nuove norme per il riscatto della laurea potrebbero rappresentare un importante strumento per molti medici e operatori sanitari per programmare un ritiro dal lavoro in tempi congrui e dignitosi, che consentirebbero, qualora ci fossero i presupposti, di accedere alla pensione anticipatamente. Con la circolare n. 6 del 22 gennaio 2020, l’INPS amplia considerevolmente la platea dei possibili beneficiari del riscatto di laurea, estendendo il diritto anche a coloro che hanno conseguito il titolo di studio prima del 1996, o a cavallo di quell’anno, ed eliminando i vecchi limiti d’età a 45 anni.

Facciamo chiarezza per i medici.

Se un medico che inizia a lavorare a trent’anni non riscatta la laurea, i 38 anni della quota 100 ma anche i 42 anni, li raggiunge oltre i 67 anni. Quindi è del tutto evidente che, per chi ha una carriera lunga e vuole assicurarsi la possibilità di andare in pensione ad una età non troppo tarda, e programmare un’uscita dal lavoro che non sia intorno ai 70 anni, il riscatto della laurea è importante. 

Come funziona? 

È possibile riscattare fino a cinque anni di studi universitari, compresi gli anni di specializzazione medica, versando la somma di 5.260,00 euro per ciascun anno, anche per coloro che abbiano conseguito il titolo di studi prima del 1996, ma a condizione che il medico abbia:

– meno di 18 anni di contributi versati prima del 31/12/1995;

– almeno 15 anni di contributi complessivamente versati al momento della prestazione della domanda di riscatto;

– almeno 5 anni accantonati dopo il 1996 (con il sistema contributivo).

L’Inps ha anche chiarito che la facoltà di riscatto agevolato potrà essere richiesta contestualmente alla domanda di pensione nel caso di accessi anticipati che comportino, anche indirettamente il ricalcolo contributivo dell’assegno. Si deve ricordare che l’opzione per il calcolo contributivo della pensione deve intendersi irrevocabile sia se esercitata al momento del pensionamento, sia se esercitata nel corso della vita lavorativa quando produce effetti sostanziali. Il pagamento potrà essere liquidato in un’unica soluzione, oppure dilazionato fino a 120 rate mensili. 

Come avviene il calcolo? 

Condizione essenziale per poter accedere al sistema del riscatto agevolato è che il lavoratore, che voglia far considerare gli anni di studio antecedenti al 1996, opti per la liquidazione dell’assegnazione della pensione con il solo metodo contributivo. In altre parole, con i versamenti in misura fissa, indipendentemente dal livello di reddito o dallo stato occupazionale, si potranno coprire gli anni scoperti da contribuzione nel diritto, ma non anche nella misura. Fino al 31 dicembre 1995, infatti, il sistema di calcolo della pensione è retributivo, mentre dopo diventa contributivo. Ebbene, gli anni riscattati per motivi di studio ante 1996 saranno considerati dall’Inps ai fini pensionistici sono nel regime contributivo, in deroga al sistema di calcolo tradizionale.

Riscatto agevolato ed Opzione donna:

La circolare si occupa anche delle lavoratrici che abbiamo maturato i requisiti per l’anticipo pensionistico cd. “opzione donna”, che prevede comunque la conversione del metodo contributivo.

Le lavoratrici che abbiano raggiunto il requisito anagrafico per accedere al pensionamento con l’Opzione Donna, ovverosia 59 anni per le lavoratrici autonome a fronte dei 58 per quelle dipendenti, possono quindi incrementare l’altro requisito richiesto dei 35 anni di anzianità contributiva, eventualmente non ancora raggiunto, usufruendo del riscatto di laurea in forma agevolata calcolato con il metodo a percentuale.