Decreto COVID: Arriva il sì definitivo allo Scudo Penale.

In seguito all’esame del Senato in prima lettura, il “Decreto COVID” è stato approvato con 144 voti favorevoli, 25 contrari e 3 astensioni. Tuttavia, per l’ok definitivo è stato necessario attendere il passaggio alla Camera dei Deputati con la conseguente conversione in legge che, lo scorso 25 maggio, si è concretizzata senza problemi. Il provvedimento ha abbracciato numerosi comparti e settori e, tra le novità più importanti, è possibile rintracciarne una che afferisce al mondo medico: lo scudo penale a medici e personale socio – sanitario, impegnati nel servizio nel corso dell’emergenza Covid. In virtù dello scudo penale, “i reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose compiuti da quelle categorie sono punibili solo nei casi di colpa grave”. Infatti, lo scudo penale assicura al personale addetto al vaccino (medici e professionisti del settore socio – sanitario) di essere esentato dalle responsabilità penali, civili e contabili collegate alla campagna nazionale di immunizzazione. L’unica eccezione è data dall’eventuale realizzarsi di una “colpa grave” da parte del medico. 

L’istanza è stata avanzata in seguito al registrarsi dei decessi sospetti, avvenuti in seguito alle somministrazioni del vaccino Astrazeneca nei mesi scorsi, prima dei diversi pareri espressi dall’Ema. Infatti, i medici non possono scegliere il vaccino da somministrare e, di conseguenza, non possono  rispondere in modo diretto e personale degli effetti che il vaccino stesso può procurare. Infatti, nel momento in cui il medico ha svolto il suo compito di inoculazione del vaccino, tutto ciò che può avvenire in seguito non può essere legato alla sua responsabilità. Infatti, le uniche responsabilità di cui il medico può rispondere sono legate ai danni causati da “un eventuale sovraddosaggio del siero, della mancata osservazione clinica del paziente dopo l’inoculazione o della scelta di una zona del corpo sbagliata per l’iniezione”. Questi sono i soli casi etichettabili come “colpa grave”. Pertanto, l’entrata in vigore dello scudo penale dovrebbe salvaguardare le seguenti categorie interessate nella campagna vaccinale: i medici ospedalieri, i medici di famiglia, gli specializzandi, i medici ed il personale in pensione che darà la propria disponibilità, gli odontoiatri coinvolti mediante un accordo dedicato, i farmacisti coinvolti, dopo aver conseguito una formazione nel settore. Sindacati e associazioni di rappresentanza dei medici hanno espresso il proprio compiacimento, soprattutto in considerazione del numero di denunce che, quotidianamente, colpisce i colletti bianchi e l’intero personale socio – sanitario. Infatti, già prima della pandemia , la categoria era bersaglio privilegiato, seppur le statistiche mostrano come, in media, 8 casi su 10 si siano risolti con “un nulla di fatto”. Nonostante il felice esito, però, queste denunce hanno comportato un enorme spreco in termini di soldi ed un enorme stress a carico delle persone coinvolte. Inoltre, con l’emergenza sanitaria, il numero delle denunce è salito in modo esponenziale. Massimo Tortorella, presidente del pool legale Consulcesi, parla di un +30%, mostrando il suo compiacimento per l’ok al provvedimento dello scudo penale. Inoltre, attingendo ancora ai dati diffusi da Consulcesi, le statistiche mostrano come siano all’incirca 300000 le cause ancora pendenti e che coinvolgono i professionisti del settore sanitario, con 35000 nuove azioni legali, che si originano ogni anno. Le denunce toccano soprattutto i seguenti ambiti: il 37,9% dei casi tocca gli errori chirurgici, il 15,5% le diagnosi errate, il 10,2% le terapie inadeguate. Tuttavia, sottolinea il pool legale Consulcesi, si tratta di “errori presunti, perché il 66% dei procedimenti civili e il 95% di quelli penali si concludono con un’assoluzione”. 

Anche il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha espresso il suo parere sull’approvazione in Aula al Senato del Decreto Legge Covid, soprattutto in relazione all’articolo 10, che ha sbloccato e sistematizzato il settore dei concorsi pubblici. “È il primo passo per la rivoluzione del reclutamento nella Pubblica amministrazione”, ha affermato Brunetta, annunciando le novità: “Niente più carta e penna, a regime una sola prova scritta digitale, ma in presenza, e una prova orale. Valutazione iniziale dei titoli di studio per le figure ad alta specializzazione tecnica, nel segno della corrispondenza ragionevole tra richiesta dell`amministrazione e livello del posto messo a bando. Un principio che era già nelle intenzioni della norma, come avevo chiarito in audizione il 27 aprile. Basta con le interpretazioni fuorvianti da parte di chi vuole speculare sul futuro dei giovani. Con questa riforma sblocchiamo migliaia di posti di lavoro. Premiare il merito valorizzando i percorsi formativi significa stare dalla parte dei giovani, soprattutto di quelli che possono contare soltanto sullo studio e sull’impegno”.

Concorso Medici di Medicina Generale, Tortorella annuncia: “In migliaia saranno scartati”

Il 28 Aprile scorso in tutta Italia si è tenuto l’ultimo test di ingresso finalizzato all’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale. Stando a quanto riportato dal team Consulcesi, molti italiani rischiano di non vedersi assegnato il medico di famiglia, poiché più di 10000 partecipanti al test e che aspirano a frequentare il corso saranno esclusi, nonostante il possesso dei requisiti necessari. Infatti, ogni Regione predispone una quota ben definita di posti per gli aspiranti medici di famiglia, il cui Corso è accessibile solo in seguito al superamento di un test costituito da 100 domande. La logica di assegnazione dei posti comporta inevitabilmente che “in migliaia verranno scartati”, sottolinea il team Consulcesi. E le conseguenze sono importanti, poiché la logica di questa modalità di selezione ha un duplice impatto: se da un lato a risentirne sarà soprattutto la carriera dei giovani medici che si vedranno costretti a trovare sorte migliore all’estero, dall’altro il sistema sanitario nazionale mancherà di efficienza. E questo porterà, a sua volta, conseguenze importanti sulla qualità dell’assistenza e della cura che dovrebbe essere dedicata alle persone. Le statistiche diffuse poi dalla Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) mostrano come in Italia i medici di famiglia siano pochi, prevedendo che il numero calerà ulteriormente nel prossimo futuro. Infatti, tra 2 o al massimo 3 anni, molti saranno i medici che andranno in pensione, per un decremento di almeno 10000 – 15000 risorse nel settore. A tal proposito, il presidente del team Consulcesi Massimo Tortorella ha affermato: “E’ inaccettabile, specialmente in questo periodo d’emergenza, in cui la medicina territoriale rappresenta uno snodo chiave per la gestione della pandemia”. Infatti, i candidati al concorso per l’accesso al corso sono stati 11.704, mentre i posti a disposizione sono solo 1302. Questo significa che almeno l’80% degli aspiranti non avrà accesso al percorso e solo 1 candidato su 10 riuscirà a superare lo stretto passaggio della selezione. Oltre ai pochissimi posti a disposizione, c’è la questione del tanto ritardo che accompagna l’indizione dei nuovi bandi di concorso. Pertanto, ben presto in tutto lo stivale si acuirà la già pesante scarsità di medici di famiglia. Ancora una volta è Massimo Tortorella, Presidente del team Consulcesi, a lanciare l’allarme: “Rischiamo così di ritrovarci senza medici di famiglia in un contesto probabilmente post-pandemico con una popolazione sempre più anziana e malata”, aggiungendo che “se c’è una cosa che ci ha insegnato questa emergenza è che la medicina del territorio ha un valore strategico inestimabile”. Inoltre, anche quest’anno il team legale Consulcesi sta assicurando vicinanza e sostegno a tutti i partecipanti al concorso. Qualora questi ultimi provino di essere stati esclusi per modalità non afferenti ai contenuti della prova, ma per irregolarità rinvenute nel corso della stessa, Consulcesi ha messo a disposizione un numero (800 189 091), a cui è collegato uno sportello gratuito; questo servizio sarà utile per reperire tutte le segnalazioni che potrebbero giungere. A questo punto, i legali di Consulcesi si metteranno a disposizione degli utenti, al fine di esaminare tutte le informazioni giunte e per valutare la possibilità di avanzare un ricorso formale. Le irregolarità su cui il team Consulcesi si impegna a vigilare in modo più attento fanno riferimento ai casi maggiormente registrati nel corso delle prove durante gli anni: la alterazioni alle buste contenenti la prova; modifiche non pianificate delle aule; scambi di informazioni e collaborazione tra i candidati; introduzione di smartphone, tablet, libri o qualsiasi altro materiale, che potrebbe agevolare il candidato nel sostenere e superare la prova.

COVID-19, CONSULCESI: SENZA APPLICAZIONE LEGGE GELLI ATTESO AUMENTO DEL 15% DELLE CAUSE CONTRO MEDICI

Il Presidente Tortorella: «Giusto accertare eventuali responsabilità, ma senza i decreti attuativi della Legge 24 per medici sarà lotta ìmpari». 

Consulcesi pronta a formare online sull’argomento tutti gli operatori sanitari gratuitamente con un nuovo corso Fad

Vogliamo davvero che medici ed operatori sanitari che ci hanno salvato dal Covid-19 vengano trascinati in Tribunale? Se lo chiede il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella, evidenziando i rischi legati ai vuoti normativi che potrebbero innescare un nuovo fronte di denunce da parte delle vittime da Covid-19. «Il numero delle associazioni e dei movimenti che supportano i pazienti, spesso in inutili battaglie legali contro i medici, cresce rapidamente. Si sta addirittura creando una rete internazionale a questo scopo.  Crediamo che sia un diritto insindacabile indagare se ci sono state carenze, lacune e omissioni nella gestione dell’emergenza sanitaria, ma la legge prevede che tutti debbano avere gli stessi diritti e le stesse possibilità di difendersi. Quindi, anche i professionisti sanitari». 

Il Presidente di Consulcesi afferma chiaramente di temere una «lotta ìmpari, dove i medici da eroi salvatori si trasformeranno in capri espiatori. Noi non lo permetteremo e metteremo in campo tutte le armi a nostra disposizione per evitarlo». Secondo Consulcesi la soluzione sarebbe quella già indicata da Federico Gelli, che insieme all’ex collega Amedeo Bianco, è l’estensore della Legge 24.  La norma che regola la responsabilità professionale di tutti gli esercenti le professioni sanitarie, tutelandoli da battaglie legali inutili, è bloccata in attesa dei decreti attuativi e non è dunque pienamente operativa. La firma del ministro allo Sviluppo Economico Patuanelli è nell’aria da tempo, ma tarda ancora ad arrivare nonostante i pareri positivi del dicastero da lui presieduto e da quello alla Salute. Al ministro Roberto Speranza verrà invece richiesta l’emanazione di un quarto decreto attuativo che istituisce il Fondo di garanzia e di solidarietà per i pazienti che hanno avuto un danno dal sistema sanitario e non hanno potuto riscuotere il premio.

«Un sistema, come quello attuale, a maglie larghe – commenta ancora Tortorella – potrebbe prestare il fianco ad azioni in cui verrebbero chiamati in causa i professionisti ed andare dunque ad implementare i faldoni di richieste di risarcimenti già riempiono i tribunali di tutta Italia: sappiamo che in Italia nell’ultimo decennio ci sono state 35mila nuove azioni ogni anno con oltre 300mila procedimenti aperti. Numeri che, per effetto del Covid-19, rischiano di salire, secondo le nostre stime, di almeno un 15%».

Da Consulcesi arriva dunque l’invito a colmare rapidamente il vuoto normativo e contestualmente l’appello a far tesoro della lezione lasciata da questa prima ondata del virus. «Sarà importante che i protocolli di intervento per il Covid siano conosciuti e applicati da tutti i professionisti sanitari, essendo il benchmark su cui si misura la responsabilità professionale previsto dalla legge 24. Per questo la formazione gioca un ruolo di primaria importanza come evidenzia anche la legge Gelli-Bianco. Per questo abbiamo lanciato il  nuovo corso Fad sul tema della responsabilità professionale ai tempi del Covid-19 che tutti i professionisti potranno seguire gratuitamente».

Ufficio stampa 380 4648501

Test di Medicina 2020, il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella: “Garantire una prova d’ammissione equa e meritocratica”

Settembre è ormai vicino e molti aspiranti medici si preparano al test d’ingresso per l’iscrizione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia in tutta Italia. A tal proposito, il Ministero dell’Università ha proposto di incrementare di 1500 unità i posti disponibili, così da permettere un numero maggiore di ingressi. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha espresso le sue perplessità, ritenendo eccessivamente alto questo numero e ponendo l’attenzione sul rischio dell’imbuto formativo. Infatti, sono già 22000 i medici laureati ed abilitati, mentre sono solo 11000 i posti disponibili nel dopo laurea. Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, punto di riferimento per il sostegno legale e la formazione dei professionisti nel settore sanitario, si è espresso sui test d’ingresso a Medicina, affermando come sia necessario “garantire una prova d’ammissione equa e meritocratica”, soprattutto che sia in grado di mettere in luce le qualità ed il valore degli aspiranti medici “oltre che tenere conto dell’imbuto formativo che ogni anno si viene a creare tra i nuovi laureati e il numero più basso di borse di specializzazione”. Allo stesso tempo, il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella sostiene l’idea del presidente Filippo Anelli. Quest’ultimo, infatti, mostra compiacimento per l’auspicato incremento dei posti per l’ingresso a Medicina, seppur sostenga l’importanza di effettuare “un cambiamento nei test di ingresso”. 

Modifiche nelle prove auspicate anche dal presidente del team Consulcesi, Massimo Tortorella che, anche in occasione dell’ultima edizione delle prove di ingresso, ha dovuto curare decina di migliaia di ricorsi di studenti reduci dai test e che chiedevano di immatricolarsi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Infatti, stando agli ultimi dati diffusi da Consulcesi, nel corso degli ultimi test per l’ingresso a Medicina, sono state riscontrate irregolarità importanti. Il 20% delle situazioni anomale ha riguardato l’uso improprio del cellulare in aula, il 16% domande di difficile interpretazione, mentre oltre il 43% dei casi segnalati ha riportato casi di suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente dall’aula, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non conforme alla procedura prevista per lo svolgimento della prova. Una situazione che sembra abbia interessato 27 dei 41 atenei dove si tenevano le prove. 

Studiando le statistiche a disposizione, il 21% delle irregolarità sono giunte dagli atenei situati al Nord, il 36% dal Sud, mentre il 43% dal Centro. In particolare, il 18% delle segnalazioni è giunto da Roma, il 10% da Napoli, il 7% da Milano. Così, sono partiti anche molti ricorsi. In particolare, il 79% dei reclami sono giunti dalle realtà del Centro – Sud.  Soprattutto in questo particolare momento storico, con il mondo colpito duramente da questa epidemia, diventa ancora più importante focalizzare l’attenzione sulle professioni medico – sanitarie, oltre che sulla necessità di assicurare un’adeguata retribuzione economica al personale e un giusto numero di risorse umane al Sistema Sanitario Nazionale. Dando uno sguardo ai numeri fatti registrare l’anno scorso, è possibile notare come siano stati 68694 i candidati iscritti alle prove di ingresso per i test di ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria, per solo 11572 posti disponibili. Con l’incremento previsto dal Ministero, invece, quest’anno i posti ammonterebbero a 13072. Ancora lo scorso il 48% dei candidati, all’incirca 33000 unità, ha conseguito un punteggio valido al test. In genere, 6000 aspiranti medici, il 25%, rinuncia a procedere con il ricorso o cambia facoltà. Se si sommani queste cifre ai candidati invece ammessi, si nota come siano stati almeno 18450 i potenziali ricorrenti all’accesso alla Facoltà di Medicina attraverso la pratica del ricorso. Queste statistiche potrebbero aumentare proprio quest’anno, visto il potenziale incremento dei posti disponibili e delle persone che aspirano ad intraprendere la carriera medica. Anche lo scorso anno il team legale Consulcesi ha sostenuto gli studenti ricorrenti, permettendo a 250 candidati l’ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, grazie ai reclami accolti dal Consiglio di Stato. Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, ha sottolineato come “ogni anno, a molti studenti meritevoli viene negato il diritto allo studio non solo a causa di un sistema che giudica le capacità sulla base di un test che palesa irregolarità ed illeciti”.Infatti, lo stesso Massimo Tortorella, ha affermato che, a suo parere, “il sistema è inadeguato a selezionare meritocraticamente la classe medica del futuro, a discapito non solo degli studenti, ma anche del Servizio sanitario nazionale e dunque della salute dei cittadini”.

CORONAVIRUS, CONSULCESI DONA UN MILIONE DI EURO

TABLET PER FAR COMUNICARE FAMIGLIE E MALATI 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER MEDICI E INFERMIERI

Il Presidente Massimo Tortorella: «Siamo nati per stare al fianco degli operatori sanitari e nella nostra storia la missione è stata difenderli con le battaglie legali. Ora li sosteniamo con mascherine, tute, ventilatori, respiratori ma pensiamo anche ai loro pazienti e non lasciarli solo dando la possibilità di restare in contatto con i loro tablet grazie alla tecnologia»

Roma, 6 aprile 2020 – 230 Tablet, 67 mila mascherine FF2 e FF3, 10 mila tute, 55 ventilatori oltre a piattaforme di formazione e comunicazione per medici e operatori sanitari, utilizzabili anche dai pazienti per tenersi in contatto con i loro cari, con un investimento totale di un milione di euro. È questa la prova tangibile dell’impegno di Consulcesi messo in campo per aiutare gli operatori sanitari a contrastare l’emergenza globale da Coronavirus. Una presa di responsabilità che nasce dall’idea di restituire a chi ha gli ha dato fiducia e permesso, negli anni, di diventare il principale network legale e di formazione per medici e operatori sanitari con oltre 120 mila camici bianchi. 

«Consulcesi è nata per stare al fianco degli operatori sanitari ed oggi più che mai è un nostro preciso dovere fare tutto quello nelle nostre possibilità per supportarli – afferma il Presidente Massimo Tortorella –  In questo momento storico difficile medici e operatori sanitari stanno pagando il prezzo più alto. Il nostro contributo vuole essere un aiuto concreto laddove c’è più bisogno, sul luogo di lavoro dove mancano mascherine, tute e dispositivi di protezione per chi con sacrificio, impegno, professionalità e abnegazione ci farà uscire da questa situazione. In più doniamo alle strutture anche dei tablet in modo tale da poter consentire ai pazienti di comunicare con i loro familiari. Spesso si tratta di persone anziane, con poco familiarità con gli strumenti tecnologici che tutti noi utilizziamo in questo periodo per comunicare. A tal proposito lanceremo anche un corso di alfabetizzazione digitale». 

La cospicua donazione di Consulcesi è stata suddivisa sulla base di un criterio di necessità: fornire i dispositivi che mancano maggiormente alle strutture ospedaliere e distribuire territorialmente strumenti sulla base di richieste on demand. 

L’elenco della distribuzione dell’investimento Consulcesi: 

  • Ospedale San Matteo Pavia: 10 mila mascherine, 7 ventilatori fissi
  • Ospedale Locarno: 5 mila mascherine, 2 mila tute, 8 ventilatori fissi
  • Ospedale Fiera Milano: 30 mila mascherine, 5 mila tute, 35 ventilatori fissi, 150 tablet
  • Comune Ticino e Ospedale: 70 tablet
  • Ordine Medici Bergamo: 5 mila mascherine 
  • Federazione Italiana Medici Medicina Generale: 3 mila mascherine 
  • Segretariato Italiano Giovani Medici: 3 mila mascherine
  • Sanità di Frontiera Onlus: 300 mascherine, 30 tute
  • Federfarma Roma: 3 mila mascherine
  • Ordine Medici di Roma: 5 mila mascherine
  • Federfarma Torino: 3 mila mascherine
  • FNOPI (Infermieri): 5 mila mascherine

Oltre a fornire dispositivi di sicurezza (dpi), Consulcesi in questa fase emergenziale sta anche portando avanti progetti formativi riservati ai professionisti sanitari ma anche al grande pubblico. È in stampa un libro, a cui seguirà un Docufilm, che attraverso gli autorevoli contributi dei maggiori esperti, fotografa l’attuale situazione e  approfondisce gli aspetti scientifici e psicologici della diffusione del virus. Un progetto dunque formativo ed informativo.  «La formazione rappresenta l’arma più potente nel lungo periodo tra gli operatori sanitari per aggiornare le proprie conoscenze, rispondendo all’obbligo Ecm, ma anche per creare dei protocolli sanitari a livello nazionale ed internazionale. In questa direzione – ricorda Tortorella – va il Docufilm formativo “Covid-19 – il virus della Paura” che, avvalendosi della forza comunicativa del cinema e delle più avanzate tecnologie, oltre che del supporto scientifico dei principali esperti mondiali e delle più importanti istituzioni sanitarie, analizzerà anche il fenomeno delle psicosi alimentato anche da teorie complottiste e fake news».

INQUINAMENTO DOMESTICO 5 VOLTE MAGGIORE DI QUELLO ESTERNO 10 INDICAZIONI UTILI PER UNA QUARANTENA PIÙ SANA

Areare gli ambienti 2-3 volte al giorno, non fumare al chiuso ed evitare accumuli di polvere tra i consigli degli esperti

Chiusi tra le mura domestiche pensiamo di essere al riparo da smog e sostanze nocive ambientali, invece le nostre case sono scatole chiuse che intrappolano inquinanti insieme al calore. Quando usiamo spray, detergenti, profumi, camminiamo su moquette sintetica, fumiamo, respiriamo aria troppo calda, ci sovraccarichiamo con sostanze che si depositano nell’organismo, provocando mal di testa, allergie e problemi respiratori. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) l’inquinamento domestico produce il 60% dell’inquinamento da polveri sottili ed è il più importante fattore di rischio per la salute nel mondo. Anche il CNR (Consiglio Nazionale Ricerche) stima che le sostanze pericolose con cui veniamo in contatto quotidianamente sono oltre 150 e sono tutte potenzialmente tossiche, veri killer silenziosi. L’inquinamento indoor è circa 5 volte maggiore di quello esterno. 

È questo il tema principale del nuovo corso ECM per professionisti sanitari promosso da Consulcesi Club “Habitat. Medicina ambientale e patologie correlate” che viene riproposto in questo periodo di chiusura a causa dell’emergenza sanitaria, allo scopo di sensibilizzare la popolazione e fornire indicazioni utili a vivere meglio in casa. 

«La salute deve essere priorità – ha dichiarato Cinzia De Vendictis, Medico Anestesista specializzato in sicurezza sul lavoro e Responsabile del corso ECM – Per questo è necessario attivare programmi di prevenzione che migliorino i livelli di conoscenza, comprensione e percezione da parte degli operatori sanitari alla popolazione dei rischi presenti negli ambienti confinati, tradizionalmente considerati “sicuri” come abitazioni, scuola, uffici, ambienti sportivi e ricreativi». Conclude la dottoressa De Vendictis. 

Molto è affidato ai nostri gesti quotidiani, precauzioni e scelte oculate possono fare la differenza. Per questo, dal corso di Consulcesi Club sono state estrapolate 10 indicazioni da seguire per migliorare la salute in casa: 

  1. Aerare gli ambienti più volte al giorno. Aprile le finestre almeno 2-3 volte al giorno per 5 minuti. Ridurre la polvere domestica, spolverare con panno umido 
  2. Evitare detersivi troppo aggressivi i prodotti per la pulizia, preferire invece detersivi naturali ed ecocompatibili. Pulire in assenza dei bambini
  3. Usare aspirapolveri e/o apparecchi di ripulitura dell’aria con filtri ad alta efficienza.
  4. Tenere sotto controllo il livello di umidità in casa: mantenere l’umidità relativa sotto il 50% e la temperatura inferiore a 22°. Individuare indicatori di qualità dell’aria ed eseguire un loro monitoraggio periodico.
  5. Evitare accumuli di libri e giornali.
  6. Vietare la moquette; dove esiste usare anche trattamenti a vapore.
  1. Non fumare al chiuso, anche in assenza dei bambini.
  2. Ridurre l’emissione di sostanze tossiche da apparecchi di riscaldamento e impianti di condizionamento e ventilatori. 
  3. Isolare stampanti laser, fotocopiatrici dagli ambienti domestici in apposite stanze ventilate.
  4. Scegliere complementi di arredo adeguati: scegliere mobili in legno massello, i mobili “etnici” possono essere trattati con sostanze chimiche che, oltre ad evitare formazione di funghi e proliferazione di batteri, si diffondono nell’ambiente domestico. 

Consulcesi “chiama alle armi” i suoi 120 mila medici per fronteggiare #inprimalinea l’emergenza Covid -19

Prosegue l’attività di formazione della categoria per affrontare la situazione straordinaria: oltre al Docufilm a disposizione i corsi on line per la comunicazione medico-paziente  

Consulcesi lancia un appello a tutti i medici e operatori sanitari in pensione per mettere la loro esperienza al servizio dell’emergenza sanitaria da coronavirus. «Servono con urgenza risorse da impiegare nelle terapie intensive, nei reparti di Pronto Soccorso e per sostituire i medici costretti in quarantena, – ha dichiarato il Presidente Consulcesi Massimo Tortorella – non possiamo attendere il provvedimento del presidente del Consiglio che prevede le assunzioni di nuovi medici». 

Il richiamo alle armi di Consulcesi è rivolto agli oltre 120 mila medici, agli infermieri e agli operatori socio sanitari che fruiscono dei numerosi servizi legali e formativi della realtà di riferimento del settore.  Alcuni di loro sono collocati in riposo negli ultimi anni ma sono ancora idonei a svolgere l’attività lavorativa. «Abbiamo già ricevuto adesioni spontanee – prosegue Tortorella -, ci sono tanti professionisti disponibili ad offrire il loro contributo.  Consulcesi si occuperà poi di interfacciarsi con le istituzioni e le strutture preposte per indirizzarli nelle sedi che ne richiederanno la presenza. Per aderire è sufficiente contattare il numero verde 800-122777 e fare riferimento alla campagna #inprimalinea che stiamo portando avanti sui nostri canali social». 

«Siamo al fianco dei medici e di tutti gli operatori sanitari che stanno facendo enormi sacrifici per fronteggiare questa emergenza. – prosegue Tortorella –  Il nostro Ssn si conferma un grande sistema sanitario composto da donne e uomini eccezionali, ogni giorno in prima linea per compiere il loro dovere civile». L’impegno di Consulcesi sul coronavirus non si ferma qui: recependo le indicazioni della task force coordinata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, a breve sarà disponibile il nuovo progetto ECM il docufilm formativo sul nuovo Coronavirus. Completamente gratuito, grazie ad una modalità di fruizione semplice e veloce, il docufilm si rivolge essenzialmente agli operatori sanitari ma sarà a disposizione anche dei pazienti con percorsi suddivisi e parti comuni. In particolare, assume una rilevanza notevole la comunicazione – verbale e non – tra il medico ed il paziente. Su questo sono già attivi i corsi Fad (https://www.corsi-ecm-fad.it/) di Consulcesi Club.

AGGRESSIONI, CONSULCESI LANCIA ALLARME: ACCENDERE I RIFLETTORI ANCHE SU VIOLENZA VERBALE

Dopo la devastazione del pronto soccorso a Napoli ed il caso a Putignano

Il Presidente Massimo Tortorella: «Oltre ai casi mediatici, centinaia di episodi non denunciati e sottovalutati: fondamentale tutelare gli operatori sanitari sempre in prima linea senza far passare messaggi ambigui come per la gestione del Coronavirus»

«Giù le mani dai nostri operatori sanitari». Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi, si dice incredulo e indignato davanti agli ultimi incresciosi episodi di violenza che hanno riguardato medici e infermieri del Pronto soccorso di Napoli e dell’ospedale di Putignano, in provincia di Bari. «Non è in alcun modo accettabile che uomini e donne, costretti a turni infiniti e sempre in prima linea, ora anche per gestire gli effetti del Coronavirus, si ritrovino a dover rischiare la loro vita mentre sono intenti a salvarne altre. Per non parlare – aggiunge Tortorella – delle ripercussioni sull’attività e di conseguenza sui pazienti per i danni subiti dai presidi sanitari, mai come ora così indispensabili per noi pazienti. Mentre era in corso la devastazione di quel pronto soccorso c’erano centinaia di persone bisognose di cure che non hanno potuto ricevere e purtroppo si è registrato anche un decesso».

Tortorella mette in evidenza anche un altro aspetto delle aggressioni al personale sanitario: «Tornano ciclicamente sotto i riflettori dei media quando ci sono casi eclatanti come quello di Napoli dei giorni scorsi ma attraverso il nostro quotidiano contatto con gli operatori sanitari sappiamo che le aggressioni sono all’ordine del giorno ma purtroppo non vengono denunciate. E spesso – fa notare Tortorella – anche sottovalutate perché le minacce al pari della violenza verbale rappresentano dei fattori di rischio molto pesanti così come certe dichiarazioni uscite in questi giorni sui media che hanno messo in dubbio la professionalità ed il valore degli operatori sanitari nella gestione del Coronavirus».

Nonostante le misure di contenimento e prevenzione, il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari resta un nervo scoperto. Per questo Consulcesi, nell’ambito della sua attività di difesa della categoria, mette a disposizione un servizio di consulenza gratuita per tutelarsi anche dal punto di vista legale, contattando l’800.122.777 oppure direttamente attraverso il sito www.consulcesi.it 

CONSULCESI: 7 MANAGER SU 10 SONO DONNE E IL 60% DELLA FORZA LAVORO È ROSA

In occasione dell’8 marzo oltre al consueto cadeau anche un voucher pacchetto prevenzione per le patologie ginecologiche a tutte le dipendenti

Roma, 6 marzo –  Healthy snack, assorbenti gratuiti, eliminazione della plastica, palestra e stanza delle idee tra le iniziative di welfare aziendale. Quando le donne ricoprono ruoli dirigenziali, l’attenzione è puntata non solo al business e al raggiungimento degli obiettivi ma anche all’acquisizione di soft skills aziendali che riguardano il welfare dei dipendenti, la creazione armonica di team di lavoro, la facilitazione di stili di vita salutari e sono impegnate per salvaguardare il green e all’ambiente. 

È il caso di Consulcesi, realtà legale e di formazione di riferimento internazionale per 120 mila medici. La presenza ‘rosa’ in Consulcesi è molto marcata, con 7 donne su 10 che sono al comando delle più importante aree strategiche dell’azienda: dal Finance, alla Formazione, passando per Segreteria Generale, Personale, Area Legale e la Direzione Generale.

L’attenzione al femminile si declina anche con un altro importante benefit sanitario: la disponibilità gratuita di assorbenti igienici per le donne che lavorano in azienda.

«È importante per la nostra realtà essere vicino alle nostre dipendenti ogni giorno, non con fiori ma con iniziative, idee e progetti concreti per migliorare il benessere delle nostre risorse più preziose e di tutta l’azienda. In occasione dell’8 marzo, ad ogni modo, oltre al tradizionale cadeau, offriremo un pacchetto di prevenzione della salute femminile, in particolare per le patologie ginecologiche, in accordo con il Centro Diagnostico Artemisia Lab di Roma – dichiara Cristiana Mormile, tra i manager della sede di Roma di Consulcesi».

I valori femminili di Consulcesi si esprimono anche attraverso l’applicazione di corretti stili di vita, l’attenzione al green e all’ ambiente. Da gennaio 2020 è stata disposta l’eliminazione della plastica in tutte le aree di lavoro, sono stati installati corner di acqua potabile e distribuite borracce termiche a tutti i dipendenti e aggiunti healthy snacks nei distributori automatici. Tra i numerosi fringe benefits inoltre è utilizzabile la palestra con ingresso continuato dalle 7 alle 19.

 «Da molti anni portiamo avanti un programma di welfare aziendale che prevede sostegno sanitario, screening gratuiti, ma anche spazi di benessere per ricaricare le energie. Il 60% della nostra forza lavoro è donna – commenta Simona Gori, Direttore Generale di Consulcesi Group e una grande percentuale di giovani assunti a capo di aree strategiche”. 

Altro fiore all’occhiello di Consulcesi è “H!DEA”, lo spazio smart realizzato per alimentare motivazione, azioni ed emozioni positive, realizzato con spazi flessibili adatti a seguire un processo evolutivo continuo.

H!DEA – La stanza delle idee Anche in questo caso c’è il “tocco femminile” del Ceo di Magisco DesignFrancoise Jourdan, che seguendo il principio ispiratore dell’“architettura della positività” ha progettato un ambiente che attraverso un percorso sensoriale di luci, immagini e poltrone destinate allo smart relax ha creato un microcosmo ideale per ricaricare le energie e liberare la mente, per stimolare produttività, riflessione e creatività.

Da Consulcesi 100mila euro per 25mila mascherine per il Policlinico “San Matteo” di Pavia

Alessandro Venturi, Presidente Fondazione San Matteo Di Pavia: «Dispositivi di protezione di difficile reperimento, il San Matteo in trincea dal 21 febbraio per affrontare l’emergenza»

Il Presidente Massimo Tortorella aggiunge: «Pronti ad aiutare ancora di più e soprattutto a fare rete per lanciare altre iniziative a sostegno dell’IRCCS» 

Pavia, 12 marzo – Consulcesi risponde con una donazione di 100mila euro per l’acquisto di 25mila mascherine all’appello di ospedali e operatori sanitari in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus

«Abbiamo deciso di sostenere la Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia per contribuire alla dotazione per medici ed infermieri di mascherine FFP3, le più efficaci per la protezione dal Coronavirus ed altri agenti patogeni». Lo annuncia Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà di riferimento per tutela legale e formazione nel mondo medico-sanitario. 

«Siamo grati a Consulcesi – dichiara il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Alessandro Venturiper questa importante donazione di dispositivi di protezione individuale di difficile reperimento sul mercato in questo momento drammatico. È la riconferma della testimonianza di solidarietà e vicinanza a tutto il personale del policlinico San Matteo che dal 21 febbraio è in trincea per proteggere e prendersi cura di tutti.  I dispositivi di protezione individuale sono un bene essenziale per il nostro personale sanitario affinché possa continuare ad operare in sicurezza all’interno di un ospedale che nel giro di pochi giorni ha accolto oltre 150 persone contagiate da Covid19».

In questo particolare momento, Consulcesi attraverso il quotidiano contatto con i nostri oltre 120mila operatori sanitari sta raccogliendo numerose richieste. «Noi abbiamo fatto un primo passo – aggiunge Tortorella – e siamo ora pronti anche ad avviare e sostenere altre iniziative, attraverso i nostri contatti istituzionali e insieme a cittadini e imprese, per ampliare la rete delle donazioni. La sanità italiana sta dimostrando professionalità e cuore in questa emergenza e non va lasciata sola, ma sostenuta e messa nelle condizioni di lavorare con gli strumenti essenziali alla gestione del Covid-19».Il Presidente Tortorella spiega anche il motivo che ha spinto Consulcesi a donare al “San Matteo”: «Recentemente sono stato in visita all’Ospedale San Matteo e mi ha colpito la dedizione e l’efficienza di tutto il personale al lavoro in maniera incessante in una situazione oggettivamente complicata e fuori dall’ordinario. I media ci stanno abituando, soprattutto attraverso altre strutture ospedaliere a queste immagini, ma vederle in prima persona mi ha fatto cogliere l’umanità della missione che portano avanti medici e infermieri».