Settembre è ormai vicino e molti aspiranti medici si preparano al test d’ingresso per l’iscrizione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia in tutta Italia. A tal proposito, il Ministero dell’Università ha proposto di incrementare di 1500 unità i posti disponibili, così da permettere un numero maggiore di ingressi. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) ha espresso le sue perplessità, ritenendo eccessivamente alto questo numero e ponendo l’attenzione sul rischio dell’imbuto formativo. Infatti, sono già 22000 i medici laureati ed abilitati, mentre sono solo 11000 i posti disponibili nel dopo laurea. Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, punto di riferimento per il sostegno legale e la formazione dei professionisti nel settore sanitario, si è espresso sui test d’ingresso a Medicina, affermando come sia necessario “garantire una prova d’ammissione equa e meritocratica”, soprattutto che sia in grado di mettere in luce le qualità ed il valore degli aspiranti medici “oltre che tenere conto dell’imbuto formativo che ogni anno si viene a creare tra i nuovi laureati e il numero più basso di borse di specializzazione”. Allo stesso tempo, il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella sostiene l’idea del presidente Filippo Anelli. Quest’ultimo, infatti, mostra compiacimento per l’auspicato incremento dei posti per l’ingresso a Medicina, seppur sostenga l’importanza di effettuare “un cambiamento nei test di ingresso”.
Modifiche nelle prove auspicate anche dal presidente del team Consulcesi, Massimo Tortorella che, anche in occasione dell’ultima edizione delle prove di ingresso, ha dovuto curare decina di migliaia di ricorsi di studenti reduci dai test e che chiedevano di immatricolarsi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Infatti, stando agli ultimi dati diffusi da Consulcesi, nel corso degli ultimi test per l’ingresso a Medicina, sono state riscontrate irregolarità importanti. Il 20% delle situazioni anomale ha riguardato l’uso improprio del cellulare in aula, il 16% domande di difficile interpretazione, mentre oltre il 43% dei casi segnalati ha riportato casi di suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente dall’aula, membri della commissione che parlavano con i candidati, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non conforme alla procedura prevista per lo svolgimento della prova. Una situazione che sembra abbia interessato 27 dei 41 atenei dove si tenevano le prove.
Studiando le statistiche a disposizione, il 21% delle irregolarità sono giunte dagli atenei situati al Nord, il 36% dal Sud, mentre il 43% dal Centro. In particolare, il 18% delle segnalazioni è giunto da Roma, il 10% da Napoli, il 7% da Milano. Così, sono partiti anche molti ricorsi. In particolare, il 79% dei reclami sono giunti dalle realtà del Centro – Sud. Soprattutto in questo particolare momento storico, con il mondo colpito duramente da questa epidemia, diventa ancora più importante focalizzare l’attenzione sulle professioni medico – sanitarie, oltre che sulla necessità di assicurare un’adeguata retribuzione economica al personale e un giusto numero di risorse umane al Sistema Sanitario Nazionale. Dando uno sguardo ai numeri fatti registrare l’anno scorso, è possibile notare come siano stati 68694 i candidati iscritti alle prove di ingresso per i test di ammissione alle Facoltà di Medicina e Odontoiatria, per solo 11572 posti disponibili. Con l’incremento previsto dal Ministero, invece, quest’anno i posti ammonterebbero a 13072. Ancora lo scorso il 48% dei candidati, all’incirca 33000 unità, ha conseguito un punteggio valido al test. In genere, 6000 aspiranti medici, il 25%, rinuncia a procedere con il ricorso o cambia facoltà. Se si sommani queste cifre ai candidati invece ammessi, si nota come siano stati almeno 18450 i potenziali ricorrenti all’accesso alla Facoltà di Medicina attraverso la pratica del ricorso. Queste statistiche potrebbero aumentare proprio quest’anno, visto il potenziale incremento dei posti disponibili e delle persone che aspirano ad intraprendere la carriera medica. Anche lo scorso anno il team legale Consulcesi ha sostenuto gli studenti ricorrenti, permettendo a 250 candidati l’ammissione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, grazie ai reclami accolti dal Consiglio di Stato. Massimo Tortorella, presidente del team legale Consulcesi, ha sottolineato come “ogni anno, a molti studenti meritevoli viene negato il diritto allo studio non solo a causa di un sistema che giudica le capacità sulla base di un test che palesa irregolarità ed illeciti”.Infatti, lo stesso Massimo Tortorella, ha affermato che, a suo parere, “il sistema è inadeguato a selezionare meritocraticamente la classe medica del futuro, a discapito non solo degli studenti, ma anche del Servizio sanitario nazionale e dunque della salute dei cittadini”.